Quali sono le fratture più comuni e per quale motivo succede?
In Italia, il 4% della popolazione presenta una fragilità ossea, una percentuale che cresce in maniera significativa con l’età; infatti oltre il 50% degli italiano, di età superiore ai 65 anni, è classificato come pre-fragile, indicando una predisposizione elevata a sviluppare osteoporosi e a subire fratture.
Le fratture da fragilità colpiscono principalmente il polso, l’omero, le vertebre e il femore; in particolare, le fratture del femore sono tra le più debilitanti e pericolose, spesso seguiti da interventi chirurgici complessivi e lunghi periodi riabilitativi. Ogni anno, vengono registrati circa 100.000 ricoveri ospedalieri per fratture del femore tra gli over 65, evidenziando l’impatto significativo di questa condizione sulla salute pubblica.
Fratture, una spesa stimata di 10 miliardi di euro l’anno
Le fratture da fragilità rappresentano una responsabilità economica importante per il Sistema Sanitario italiano, con una spesa di circa 10 miliardi di euro l’anno. Questo costo è destinato ad aumentare per l’invecchiamento progressivo della popolazione, portando in primo piano l’implementazione di strategie efficaci di prevenzione e gestione della fragilità ossea.
Cos’è necessario veramente nel Sistema Sanitario italiano?
Durante il convegno “L’impegno italiano per le fratture da fragilità”, tenutosi presso l’Istituto Superiore di Sanità a Roma, è stata discussa la possibilità di istituire un registro nazionale per monitorare le fratture da fragilità. Questo strumento aiuterebbe ad una raccolta dati più precisa, facilitando l’implementazione di interventi mirati per la prevenzione e il trattamento della fragilità ossea.
Per contrastare l’aumento delle fratture da fragilità, è fondamentale promuovere la prevenzione attraverso stili di vita sani, una dieta equilibrata ricca di calcio e vitamina D, e l’attività fisica regolare. Inoltre, è essenziale sensibilizzare la popolazione sull’importanza della diagnosi precoce dell’osteoporosi e sull’adesione alle terapie prescritte, al fine di ridurre il rischio di fratture e migliorare la qualità della vita degli individui a rischio.