lunedì, Novembre 10, 2025
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Pressione alta, nuovo farmaco la riduce con due iniezioni l’anno

Un rivoluzionario farmaco a base di mRna potrebbe rivoluzionare il trattamento dell’ipertensione, offrendo ai pazienti una soluzione con soli due cicli di iniezioni all’anno. Questo potrebbe essere un vero game-changer per coloro che faticano a mantenere sotto controllo la loro pressione arteriosa nonostante il rispetto costante delle terapie prescritte. Attualmente in fase sperimentale, il farmaco denominato Zilebesiran sembra promettente, come evidenziato dallo studio Kardia-2 presentato al congresso dell’American College of Cardiology in corso ad Atlanta.

La speranza è che questa nuova opzione terapeutica possa migliorare significativamente l’aderenza alle cure antipertensive, affrontando così una delle sfide più serie in ambito sanitario: il crescente tasso di abbandono delle terapie e il conseguente rischio per la salute cardiovascolare dei pazienti.

Lo studio

“I risultati della ricerca sono molto incoraggianti: la nuova molecola interferisce con l’RNA-messaggero bloccando nel fegato la produzione di angiotensinogeno, una proteina che è in cima alla catena dei processi organici che alla fine provocano il rialzo dei valori pressori. Riducendo la disponibilità di questa proteina nel sangue si abbassa anche la pressione – spiega il Professor Pasquale Perrone Filardi, Presidente Società Italiana di Cardiologia e Direttore della scuola di specializzazione in malattie dell’apparato cardiovascolare dell’Università Federico II di Napoli –. L’innovativa terapia si somministra con una semplice iniezione sottocutanea simile a quella che si fa con l’insulina e la sua azione dura a lungo perché è sufficiente ripeterla a distanza di 3 o addirittura 6 mesi. Con questa modalità di somministrazione, i pazienti che non riescono a seguire la terapia prescritta dal medico, non avrebbero più alibi e il trattamento sarebbe in grado di ridurre in modo significativo i valori di pressione massima senza bisogno di altre cure”.

Il trial clinico Kardia-2, condotto in doppio cieco e controllato con placebo, ha valutato l’efficacia e la sicurezza di Zilebesiran in un campione di 672 pazienti. Questo studio ha incluso l’aggiunta del farmaco alle terapie giornaliere già in corso.

“I pazienti arruolati, al momento della prima somministrazione avevano valori pressori, in media, di 143 mm Hg e hanno presentato una riduzione media fino a 18 mm Hg della pressione sistolica che, in molti casi, si è mantenuta stabile fino a 6 mesi. Questi risultati aprono la strada alla rivoluzione dei farmaci biologici anche nel mondo dell’ipertensione che ne aveva più bisogno vista l’insufficiente aderenza all’assunzione di farmaci per tutta la vita”, conclude Perrone Filardi.

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