lunedì, Novembre 10, 2025
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I polmoni iniziano a invecchiare già a 20 anni

Uno studio internazionale cambia le conoscenze sulla funzionalità respiratoria

Un gruppo di ricercatori dell’ISGlobal di Barcellona, in collaborazione con l’Università di Verona, ha condotto un importante studio che rivoluziona la comprensione del funzionamento dei polmoni nel corso della vita. La ricerca, pubblicata sulla rivista The Lancet Respiratory Medicine, ha ricostruito per la prima volta le traiettorie della funzionalità polmonare nella popolazione generale, dall’infanzia fino alla vecchiaia, utilizzando un metodo innovativo di rielaborazione dei “big data” sanitari già disponibili.

I risultati saranno presentati l’11 ottobre a Verona, in occasione del PhD Day dei corsi di dottorato dell’area biomedica, con la partecipazione della scienziata Judith Garcia-Aymerich (ISGlobal).

Lo studio sull’invecchiamento dei polmoni

Pubblicato nel luglio 2025, lo studio intitolato “Traiettorie della funzionalità polmonare nel corso della vita nella popolazione generale: uno studio di coorte accelerato” ha come prima autrice e autrice corrispondente proprio Garcia-Aymerich, co-direttrice del programma Environment and Health over the Life Course di ISGlobal. Tra i coautori figura anche Simone Accordini, docente del Dipartimento di Diagnostica e Sanità Pubblica dell’Università di Verona e coordinatore dei centri italiani coinvolti nel progetto internazionale European Community Respiratory Health Survey (ECRHS).

La ricerca rientra nelle attività del network CADSET (Chronic Airway Diseases Early Stratification) promosso dalla European Respiratory Society, e rappresenta il primo tentativo di delineare in modo completo come evolve la capacità respiratoria dalla prima infanzia fino alla tarda età adulta. Grazie a una metodologia definita “coorte accelerata”, i ricercatori hanno analizzato i dati di oltre 30.000 persone, di età compresa tra i 4 e gli 80 anni, provenienti da otto studi condotti in Europa e in Australia. Questo approccio ha permesso di ottenere un quadro più preciso e realistico del declino della funzionalità polmonare nel tempo.

I risultati portano novità

I risultati mettono in discussione alcune convinzioni radicate. “I due principali indicatori della funzionalità polmonare, Fev1 e Fvc, aumentano rapidamente durante l’infanzia e continuano a crescere, più lentamente, nell’adolescenza — spiega Accordini — raggiungendo il massimo intorno ai 20 anni nelle donne e ai 23 negli uomini. Contrariamente a quanto si pensava, non esiste una fase di stabilità: subito dopo il picco, la funzionalità polmonare comincia a diminuire, anche in soggetti sani, non fumatori e senza asma”.

Il ricercatore sottolinea inoltre che “l’asma persistente e il fumo incidono in modo diverso: chi soffre di asma raggiunge il picco del Fev1 in anticipo e mantiene valori più bassi nel corso della vita, mentre i fumatori mostrano un declino accelerato della funzionalità respiratoria a partire dai 35 anni”.

Evidenze fondamentali per la prevenzione

Queste evidenze offrono un punto di riferimento cruciale per comprendere l’andamento della salute polmonare e per impostare strategie di prevenzione e diagnosi precoce delle malattie respiratorie croniche. Lo studio, inoltre, dimostra quanto sia utile sfruttare metodologie di analisi avanzate dei grandi archivi sanitari per definire parametri di riferimento più affidabili in ambito clinico.

“Finora si riteneva che la funzionalità polmonare restasse stabile fino ai 40 anni — conclude Judith Garcia-Aymerich — ma i nostri dati dimostrano che il declino inizia molto prima, subito dopo il raggiungimento del picco massimo. È quindi fondamentale monitorare la funzionalità respiratoria fin dall’infanzia, attraverso test come la spirometria, per intervenire precocemente e ridurre il rischio di sviluppare malattie croniche in età adulta”

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