L’olio d’oliva: tre cucchiai al giorno per una vita più lunga
Il consumo regolare di olio d’oliva può essere associato a una riduzione della mortalità non solo per le malattie cardiovascolari, ma anche per il cancro e altre cause di morte. Questo è quanto emerge da uno studio italiano condotto dalla Fondazione Umberto Veronesi ETS e dal Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed, che ha analizzato i dati di quasi 23.000 persone monitorate per oltre un decennio. I risultati sono stati pubblicati sull’European Journal of Clinical Nutrition.
La ricerca italiana sul consumo di olio d’oliva
“I benefici del consumo di olio di oliva sono ampiamente documentati in letteratura, soprattutto in relazione alla salute cardiovascolare – ricorda Emilia Ruggiero, primo autore dello studio e ricercatrice finanziata da Fondazione Veronesi presso il Dipartimento di Epidemiologia e Prevenzione Neuromed – Tuttavia, si sa ancora poco sugli effetti dell’olio di oliva in relazione ai tumori e la maggior parte dei dati disponibili proviene da popolazioni non mediterranee. Ecco perché abbiamo voluto indagare il ruolo di questo alimento cardine della dieta mediterranea anche in relazione alla mortalità per tumore, utilizzando i dati raccolti dallo studio Moli-sani, una delle coorti di popolazione più grandi d’Europa”.
Perché l’olio d’oliva fa bene
L’analisi condotta ha esaminato le abitudini alimentari dei partecipanti e ha rivelato che “consumare più olio d’oliva è legato a minori tassi di mortalità non solo per malattie cardiache, ma anche per cancro e tutte le altre cause di morte, indipendentemente dalla qualità generale della dieta”. Il campione dello studio includeva 22.892 persone, tra cui 11.976 donne e 10.916 uomini, con un’età media di 55,4 anni all’inizio dello studio. Mediamente, consumavano circa 23,3 grammi di olio d’oliva al giorno.
I risultati hanno mostrato che coloro che consumavano più olio d’oliva avevano meno problemi di salute cronici, consumavano maggiori quantità di frutta, verdura, legumi e pesce, e bevevano meno alcol. Durante il periodo di monitoraggio, che è durato più di 12 anni, sono stati registrati 2.566 decessi, di cui 939 per cancro, 910 per malattie cardiache e 723 per altre cause. Il consumo di 3 o più cucchiai di olio d’oliva al giorno è stato associato a una riduzione della mortalità complessiva.
Riduzione del rischio di mortalità
Dall’analisi dei biomarcatori è emerso che un consumo elevato di olio d’oliva ha ridotto rispettivamente del 21,2% e del 13,7% il rischio di mortalità per tutte le cause e per cancro, rispetto a consumi più modesti (meno di un cucchiaio e mezzo al giorno).
“Questi risultati – afferma Marialaura Bonaccio, co-principal investigator della Piattaforma congiunta Fondazione Veronesi-Irccs Neuromed -confermano il beneficio del consumo regolare di olio d’oliva per la salute cardiovascolare, che è associato alla riduzione di un quarto dei decessi dovuti a patologie cardiovascolari. Ma il dato più interessante è che, rispetto a un consumo inferiore a un cucchiaio e mezzo, il consumo quotidiano di olio di oliva in quantità uguali o superiori a 3 cucchiai da tavola è associato ad una riduzione del rischio di mortalità per tumore”.
Ipotesi sui meccanismi comuni tra tumori e malattie cardiovascolari
“Questi dati suggeriscono ipotesi molto interessanti – commenta Maria Benedetta Donati, principal investigator della piattaforma – Infatti la riduzione di mortalità per tumore appare spiegata, seppure parzialmente, da un miglioramento del profilo di alcuni fattori di rischio tipicamente legati alle patologie cardiovascolari. E’ un’ipotesi che affascina molti ricercatori: malattie croniche diverse, come ad esempio tumori e infarto del cuore, potrebbero condividere gli stessi fattori di rischio e gli stessi meccanismi molecolari. In altri termini, esisterebbe un ‘terreno comune’ da cui si originano queste patologie”.