mercoledì, Marzo 19, 2025
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L’Iss compie 90 anni, la storia dell’ente e i suoi premi nobel

L’Istituto Superiore di Sanità (Iss) ha celebrato il 20 aprile i 90 anni dalla sua nascita.

Il principale ente di ricerca per la salute pubblica in Italia

Fondato il 21 aprile 1934 come Istituto di Sanità Pubblica, l’ente ha attraversato decenni di cambiamenti e sviluppi, assumendo nel 1941 la denominazione attuale di Istituto Superiore di Sanità. Nati in un’epoca segnata dal fascismo, i primi passi dell’Istituto sono stati determinanti per gettare le fondamenta di ciò che sarebbe diventato il principale baluardo della ricerca sanitaria italiana.

Uno dei capitoli più significativi della storia dell’ISS è stato sicuramente il suo ruolo nella lotta contro la malaria. Grazie a strategie innovative e all’impiego del DDT, non ancora consapevoli delle sue conseguenze, l’Italia è stata dichiarata libera dalla malattia nel 1971 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Questo successo non sarebbe stato possibile senza l’opera di luminari come Domenico Marotta, sotto la cui direzione ben quattro premi Nobel hanno contribuito alle attività dell’Istituto.

Il 23 novembre 1980, dopo il terremoto dell’Irpinia, l’Iss elaborò un piano per superare le emergenze sanitarie e intervenne sul campo con i propri esperti.

L’ISS ha continuato a evolversi nel corso degli anni, adattando il proprio focus di ricerca alle sfide emergenti. Gli anni 1990-2000 furono invece quelli dei progetti di ricerca per la lotta all’Aids, mentre nel 2000-2010 è importante l’impegno per contrastare la SARS, l’influenza aviaria, la malattia di Creutzfeldt-Jacob (la cosiddetta mucca pazza). Infine, nel 2020 l’emergenza pandemica ha visto in prima linea l’Istituto, nel monitoraggio dell’infezione di SarsS-Cov-2, in collaborazione con le Regioni, oltre a elaborare protocolli di contenimento dell’epidemia.

Oltre alle emergenze nazionali, l’ISS ha affrontato con prontezza e competenza situazioni di crisi come l’epidemia di colera a Napoli nel 1973 e il disastro di Seveso nel 1976, dimostrando un impegno costante per la sicurezza e il benessere della popolazione italiana.

I direttori dell’Iss e i premi Nobel

Domenico Marotta fu il primo direttore dell’Istituto e negli anni tra il 1935 e il 1961 ebbe il merito di coinvolgere nelle attività della struttura ben quattro premi Nobel: Enrico Fermi (fisica), Rita Levi-Montalcini (medicina), Ernst Boris Chain (medicina) e Daniel Bovet (medicina). Nel 1948, sempre sotto la sua direzione, viene realizzato un impianto pilota per la produzione della penicillina, operativo a pieno ritmo dal 1951. Ma Domenico Marotta era anche scienziato e uomo di cultura: si impegnò infatti a tradurre la ‘Nuova Atlantide’ di Francis Bacon sostenendo, proprio come il filosofo inglese, l’importanza della scienza per il bene del Paese.

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