sabato, Febbraio 15, 2025
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I mostri amici del design e dell’ambiente

Si accendono le luci sul palcoscenico internazionale della creatività. Al via domani la sessantesima edizione del Salone del Mobile, che animerà il polo fieristico di Rho fino a domenica 12 giugno. Oltre 2000 espositori, di cui il 25% stranieri, occuperanno i 20 padiglioni della Fiera, riportando la manifestazione agli antichi splendori pre-Covid.

L’edizione 2022 del Salone

Concetti portanti dell’edizione di quest’anno sono la sostenibilità e la bellezza. Gli stessi che animano la Tenuta di Tavignano, azienda marchigiana nata nel 1973 da Stefano Aymerich di Laconi, la quale adopera tecniche di gestione del vigneto a basso impatto ambientale. Ecco allora che, per festeggiare l’apertura dell’evento, un brindisi in sala stampa con i vini della linea “I Love Monsters”.

La Tenuta di Tavignano e l’arte di fare vino

Biologici, naturali, ma soprattutto creativi e privi di limiti nell’immaginazione. I Mostri, antichi nell’animo ma moderni nella concezione, si presentano in bottiglie senza etichetta proprio perché al suo posto hanno una faccia. Vini dall’animo punk, freak, pop, non conoscono occasioni di consumo prestabilite, si scelgono in base al proprio stato d’animo. Tre, infatti, i protagonisti della linea:

  • Il pestifero, dall’animo ribelle ma col cuore tenero, giovane, frizzante e dispettoso.
  • La birba che, fuggevole e birichina, crea scompiglio e risate.
  • La vergine, nuda e cruda, che non ha paura di mostrarsi per quel che è.

Oltre ai Monsters, la tenuta di Tavignano offrirà la possibilità di degustare anche altri suoi vini, prodotti sempre in maniera sostenibile. Fiore all’occhiello del Made in Italy, il balcone delle Marche è composto da 230 ettari di terreno, raggruppati in un unico corpo che domina la campagna di Cingoli, in provincia di Macerata.  Curati secondo i criteri dell’agricoltura biologica, con un occhio rivolto alla qualità del vino e l’altro al benessere dell’ambiente.

L’elisir della salute in un calice di vino

Il 2021 è stato l’anno della decisiva svolta green con il passaggio di consegne dallo zio alla nipote, Ondine De La Feld. La cantina sta infatti conducendo un programma di studio ecosostenibile per traghettare l’impresa verso un futuro sostenibile con l’obiettivo di minimizzare il consumo energetico e l’emissione di CO2.

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