sabato, Febbraio 15, 2025
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La Tenuta di Tavignano e l’arte di fare vino

I medici italiani non sono d’accordo con la proposta dell’Unione Europea di vietare l’assunzione di vino: all’unisono rispondono che non è nocivo alla salute se assunto in quantità e dosi equilibrate.

Il vino è uno degli alcolici più consumato in Italia. Non è una semplice bevanda, ma un vero e proprio stile di vita. Rappresenta l’amore, la passione e la cultura di un popolo la cui tradizione culinaria è legata, sin dalle origini, alla produzione vinicola. Quest’ultima, per questo, non deve essere considerata come un semplice processo scientifico, tecnologico e agricolo, ma come un’arte millenaria, parte integrata della nostra cultura.

Italia e vino, un amore secolare. Il caso della Tenuta di Tavignano

Il nostro Paese possiede le migliori aziende vinicole di tutto il mondo. Non avrebbe potuto essere diversante, essendo la nazione con maggior numero di varietà di viti.

In centro Italia si trova la Tenuta di Tavignano, conosciuta come il Balcone delle Marche, la quale rappresenta sicuramente il non plus ultra dell’eccellenza italiana. Si tratta di un possedimento di oltre duecentotrenta ettari che, in un corpo unico, dominano la campagna di Cingoli.

Essa rappresenta il cuore del prestigioso territorio del Verdicchio dei Castelli di Jesi. Creata nel 1973 da Stefano Aymerich di Laconi e dalla moglie Beatrice Lucangeli, la Tenuta porta con sé la certezza e la fiducia verso le potenzialità del vitigno principe di queste terre: il Verdicchio.

Viticoltura sostenibile

Parola chiave della Tenuta di Tavignano è una: sostenibilità. L’azienda che la possiede si impegna a operare tecniche di gestione del vigneto a basso impatto ambientale.

Arrivata in loco nel 2014, Ondine de la Feld Aymerich (nipote del fondatore) fin da subito ha introdotto cambiamenti radicali in merito, tutti improntanti a quella che possiamo definire una modernità sostenibile. Prima tra tutti la concimazione organica e la tecnica del sovescio. Tale decisione ha permesso all’azienda vinicola di ottenere, nel 2020, la certificazione Biologica.

Tuttavia, la vera svolta per l’azienda è arrivata proprio il 2021, anno in cui Ondine è diventata CEO e ha deciso, conseguentemente, di intraprende un percorso virtuoso, puntando a rendere autonoma la tenuta da un punto di vista energetico. Tutto questo ha avuto luogo grazie a un parco di pannelli fotovoltaici installati secondo lo stile della Tenuta, in modo da coniugare armonicamente funzionalità ed estetica.

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Stefano Aymerich di Laconi e la nipote Ondine de la Feld Aymerich

Una spinta verso l’Eco e il Green a Marcheducate

Tutte queste iniziative hanno permesso alla Tenuta di Tavignano di prendere parte all’evento Marcheducate, organizzato da Motomorphosis a Jesi il 6 e 7 maggio a Jesi.

Una kermesse all’insegna della sostenibilità e della salvaguardia dell’ambiente, durante la quale l’azienda ha fatto da padrone alla cena di gala attraverso la proposta delle etichette che fanno l’orgoglio dell’azienda: il Vedricchio Classico Superiore Misco, la sua omonima Riserva, Libertnter e Dosaggio zero.

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