lunedì, Novembre 10, 2025
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Caserta, sessanta persone colpite da salmonella dopo una festa di compleanno

Credit Photo: Fanpage.it

Una ventina i ricoverati: l’Asl chiude il locale e avvia le indagini

Un grave episodio di intossicazione alimentare ha interessato circa sessanta persone, tra cui un bimbo di 20 mesi, dopo una festa di compleanno organizzata in un ristorante del Casertano. Una ventina di partecipanti è stata costretta a rivolgersi agli ospedali di Caserta, Marcianise e Aversa con sintomi riconducibili a un’infezione provocato dal batterio della salmonella. L’Asl di competenza è subito intervenuta inviando i propri ispettori e disponendo accertamenti igienico-sanitari.

L’allerta è scattata nei giorni seguenti all’evento del 31 agosto: già il 2 settembre circa 25 persone si sono presentate al pronto soccorso lamentando febbre, vomito, diarrea e nausea. Inizialmente i sospetti si erano concentrati su una torta servita durante i festeggiamenti, ipotizzata come possibile veicolo dell’infezione.

Le verifiche dell’Asl

I tecnici dell’azienda sanitaria hanno effettuato controlli nel ristorante e raccolto campioni di cibo. Le prime analisi non avevano rilevato irregolarità né alimenti contaminati, motivo per cui il locale era rimasto aperto. Tuttavia, nuovi casi di intossicazione si sono registrati anche nei giorni successivi, riguardando clienti che avevano mangiato nel ristorante in momenti diversi dalla festa di compleanno.

Chiusura del ristorante e conferma del batterio

Alla luce del continuo aumento dei contagi, un secondo sopralluogo ha portato alla decisione di chiudere temporaneamente l’attività e procedere con una sanificazione completa. Nel frattempo, gli esami clinici condotti negli ospedali hanno confermato la presenza del batterio della salmonella nei pazienti.

Le ipotesi sull’origine della contaminazione da salmonella

Secondo l’Asl, la contaminazione potrebbe non essere stata provocata da un piatto specifico, ma da un addetto infetto o da un portatore sano. Una circostanza che spiegherebbe la diffusione del focolaio in giornate diverse e tra gruppi di clienti differenti, escludendo quindi un singolo alimento come origine principale dell’episodio.

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