Dal 20 novembre al 18 dicembre gli occhi del Mondo saranno puntati anche su qualcosa di più frivolo, ovvero i Mondiali di calcio in Qatar. Perché diciamo qualcosa di più frivolo? Perché gli ultimi anni hanno messo a dura prova tutti e da sempre il calcio rappresenta un momento di svago ed evasione. Questa sarà l’ultima edizione in cui saranno 32 le Nazioni a parteciparvi, perché da quella del 2026 diventeranno 48. La peculiarità di questa ventiduesima edizione è il fatto di non giocare in estate, ma nel periodo autunnale dell’emisfero boreale, così da avere un clima più mite e gestibile rispetto ai mesi di giugno-luglio. L’altra peculiarità è che ovviamente tutti i campionati per lasciare spazio alla competizione si sono dovuti fermare in un momento in cui normalmente si è nel clou della stagione. Anche questo è un esperimento che capiremo se si potrà riproporre.
La parola all’esperto
A non fermarsi invece sono i campionati minori, quelli giovanili di cui Antonio Nocerino, ex giocatore di Milan, Palermo e della Nazionale azzurra è diventato protagonista dall’estate, chiamato ad allenare la Primavera del Potenza Calcio. Lo abbiamo intervistato in esclusiva per Qui Salute Magazine per capire meglio come lo sportivo riesce a adattarsi al cambiamento.
Quanto è importante per un giocatore arrivare al Mondiale?
“E’ il coronamento del sogno di qualsiasi calciatore. Giocare per la propria Nazionale e rappresentare il proprio Paese in una competizione così importante è quello per cui si lavora ogni giorno. Ogni bambino quando inizia a rincorrere il pallone spera di arrivare a toccare un traguardo simile. Non vedere l’Italia in Qatar fa però male a tutti”.
Tutte le squadre hanno giocato le prime partite, chi ti ha colpito di più?
“Direi la Spagna per l’intensità nel gioco e la mentalità, il Giappone, la Corea, la Francia, ovviamente il Brasile che ha dei giocatori pazzeschi. Ci saranno delle belle sorprese perché anche le squadre africane giocano bene, sono ben attrezzate. Credo che non ci saranno solo le solite squadre che conosciamo nella seconda parte della competizione, vedremo delle sorprese”.
La tua finale?
“Spero possa arrivarci l’Argentina contro l’Inghilterra magari, non vincono da tanto e per storia e cultura potrebbe giocare una bella partita”.
Come credi torneranno i giocatori da questo strano Mondiale a metà stagione?
“La prima cosa da fare per chi ha giocato è fare un buon riposo, tornare a casa, staccare per poi riprendere ad allenarsi. Da gennaio inizierà per tutti un nuovo campionato che durerà 5 mesi, sarà intenso sia mentalmente che fisicamente. Chi arriva fino alla fine della competizione dovrà staccare la spina obbligatoriamente”.