“Ci siamo confrontati anche con il ministro Nordio. In questo momento riteniamo che lo strumento più utile per cercare di combattere questo fenomeno inaccettabile, ovvero le aggressioni al personale sanitario, è quello di introdurre sempre l’arresto in flagranza di reato, anche differito”. Queste sono le dichiarazioni del ministro della Salute Orazio Schillaci al termine della riunione con tutti gli Ordini professionali sanitari. L’incontro segna un ulteriore passo avanti nella lotta contro le violenze al personale sanitario, un problema che ha raggiunto livelli allarmanti.
La lotta del governo contro le aggressioni in ospedale
Schillaci ha illustrato i risultati dell’incontro, che arriva dopo gli episodi di violenza registrati a Foggia e altre centinaia di segnalazioni provenienti dagli ospedali di tutta Italia. “Oggi abbiamo avuto una riunione con tutti gli ordini professionali sanitari e anche con il sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. Come governo siamo intervenuti da subito contro questo che purtroppo è un problema annoso della sanità italiana. Lo scorso anno abbiamo aumentato le pene per chi commette violenza contro i sanitari e istituito la procedibilità d’ufficio, ma questo, come è evidente, non è più sufficiente”, ha spiegato Schillaci, mettendo in evidenza l’urgenza di misure più efficaci.
L’aumento delle pene non ha infatti risolto il problema, e per questo motivo il governo sta valutando l’introduzione dell’arresto in flagranza, anche differito. Una misura necessaria per arginare un fenomeno che, secondo Schillaci, va affrontato con fermezza, non solo dal punto di vista legislativo, ma anche culturale.
Polizia e sicurezza negli ospedali: un tema culturale
Schillaci ha inoltre dichiarato di aver incontrato il ministro dell’Interno Matteo Piantedosi per discutere della questione della sicurezza negli ospedali. “Voglio sottolineare che i posti di polizia nell’ultimo anno sono aumentati in maniera significativa, e quindi il governo è assolutamente sul pezzo contro quello che è però anche un problema culturale”, ha detto il ministro. L’aumento della presenza delle forze dell’ordine è stato una delle prime misure adottate dal governo per rispondere alle continue aggressioni nei confronti dei sanitari, ma resta ancora molto da fare per cambiare una mentalità che spesso giustifica o minimizza queste violenze.
Il sostegno degli Ordini dei medici: sicurezza e sorveglianza negli ospedali
Sulla proposta di Schillaci è intervenuto Filippo Anelli, presidente della Federazione degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri (Fnomceo). Anelli ha dichiarato: “Bene il ministro Schillaci sull’uso della flagranza di reato anche differito entro 48 ore contro chi commette violenze ai danni degli operatori sanitari. Ora il problema da risolvere è dotare tutti gli ospedali di videosorveglianza e impedire a chiunque di entrare”. Anelli ha sottolineato quanto sia grave il fatto che, come dimostra l’episodio di Foggia, sia possibile per chiunque entrare in un ospedale e raggiungere aree critiche come la sala chirurgica. Questo deve essere impedito, secondo Anelli, attraverso l’installazione di sistemi di videosorveglianza e controlli più stringenti.
Il presidente della Fnomceo ha poi espresso la necessità di difendere la professione medica non solo dalle aggressioni fisiche, ma anche dalle fake news che alimentano sfiducia nei confronti della scienza. “Abbiamo chiesto anche al Governo di difendere i medici perché noi siamo il baluardo della scienza, quindi non possono prevalere sui media le fake news sulla medicina e la scienza che alimentano un clima di diffidenza nei confronti della categoria”, ha dichiarato Anelli, ribadendo l’importanza di una corretta informazione per arginare le ondate di disinformazione che danneggiano ulteriormente la professione medica.