Le innovazioni tecnologiche in campo medicale rappresentano ogni giorno di più una nuova, importante opportunità per il chirurgo che affronta un intervento delicato. Ne parliamo con il Dott. Mattia Bruzzo, Specialista in Neurochirurgia.
Tecnologie di monitoraggio
Attenzione particolare richiedono le nuove tecnologie di monitoraggio. Oggi è possibile monitorare costantemente, anche durante l’intervento, le funzionalità neurologiche del paziente, confrontandole in tempo reale con gli esami preoperatori. “Se nel bel mezzo dell’operazione ci si rende conto che qualcosa non va, l’equipe è chiamata a fermarsi per ripristinare il corretto equilibrio dei valori e successivamente riprendere ad operare. In questo modo si vive la sala operatoria con molte certezze in più rispetto al passato. Anche dal punto di vista del chirurgo, operare sapendo di avere tutti i mezzi per non arrecare un danno è fondamentale”. D’altronde, la neurochirurgia coinvolge parti del nostro organismo particolarmente delicate. “Il nervo – continua Bruzzo – è una struttura delicata. A volte può risultare offeso persino senza che avvenga una manipolazione diretta. Oggi quando una manovra dà luogo ad un disturbo, ad un danno, si ha la possibilità di capirlo immediatamente e di procedere diversamente, prevenendo un danno neurologico”.
Dott. Mattia Bruzzo, Neurochirurgo Spinale – Patologie trattate dal neurochirurgo spinale
La neuronavigazione
Un’altra tecnologia preziosa alleata del neurochirurgo è rappresentata dalla neuronavigazione. Questo sistema permette di fondere e sincronizzare immagini preoperatorie e intraoperatorie del paziente, al fine di effettuare la ricostruzione tridimensionale delle immagini con la forma reale del paziente stesso, permettendo al chirurgo di modificare ed adattare il processo chirurgico in base alla proiezione ottenuta. “D’altronde va ricordato che la TAC viene svolta da supini, ma durante l’operazione il paziente è in posizione prona: grazie alla neuronavigazione è possibile per il chirurgo capire con precisione dove (e come) si sta intervenendo, valutando il rapporto tra la posizione di vari tipi di strumenti chirurgici e le strutture anatomiche circostanti”.
Materiali di ultima generazione
L’innovazione tecnologica volta a migliorare la qualità di un intervento chirurgico riguarda anche i materiali. Ad esempio, nel caso di un impianto, i materiali all’avanguardia che oggi compongono viti e barre per stabilizzazioni semplificano il processo chirurgico allo specialista, nonché la vita al paziente, che potrà godere di materiali sempre più mobili, che avranno un impatto minore rispetto al passato. Il Dott. Bruzzo parla anche dei nuovi materiali utilizzati per favorire l’ossificazione negli interventi di artrodesi, sottolineando che “siamo già alla quarta generazione”.
L’importanza della formazione chirurgica
Queste innovazioni dovrebbero oggi rassicurare il paziente, come anche il chirurgo, che deve mantenersi costantemente aggiornato sulle nuove tecniche disponibili. Tuttavia, sottolinea il Dott. Bruzzo, tutto parte dalla chirurgia tradizionale: “Il rischio, oggi, è quello di affidarsi totalmente alle nuove tecnologie tralasciando la formazione tradizionale. La conoscenza della ‘vecchia’ chirurgia è fondamentale perché un buon chirurgo deve sempre avere a disposizione un piano B e sapere operare senza queste tecnologie. L’obiettivo resta unico: portare a termine in sicurezza l’intervento”.
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