Il paziente che lamenta un comune mal di schiena difficilmente pensa, almeno in prima istanza, che possa trattarsi di una neoplasia. Eppure, i tumori della colonna vertebrale sono piuttosto frequenti. Ad oggi, purtroppo, non esiste un percorso di screening ad hoc, così capita spesso di individuare una formazione tumorale quando questa è già sintomatica, come spiega il Dott. Mattia Bruzzo, Neurochirurgo, che presenta i casi più comuni.

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Le metastasi

I tumori più frequenti a livello della colonna vertebrale sono le metastasi. La metastasi vertebrale è un tumore secondario, che si forma in conseguenza ad un tumore maligno originatosi in un altro organo, non prende quindi origine nell’osso stesso. «Proprio per questo motivo – spiega lo specialista – è piuttosto semplice individuare e diagnosticare una metastasi, perché riguarda soggetti già periodicamente controllati, che si sottopongono ad esami e approfondimenti diagnostici frequenti».

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Il processo può anche essere contrario: «Talvolta il paziente si presenta alla visita clinica spinto da quello che potrebbe sembrare un comune mal di schiena. Dopo avere eseguito TAC, risonanza magnetica o altri test strumentali capita di individuare una metastasi e quindi di fare partire tutti gli accertamenti del caso, individuando tumori diffusi». La decisione di intervenire chirurgicamente è delicata e dipende dal singolo caso.

I linfomi, i gliomi, gli Schwanmomi e i meningiomi

Altri tipi di tumori dell’osso sono i linfomi (di tipo maligno). I tumori che colpiscono le strutture nervose, tra cui gli schwannomi (o neurinomi). Essi derivano dalle cosiddette cellule di Schwann, che formano la guaina che riveste il prolungamento delle cellule nervose, dei nervi cranici e dei nervi spinali. Di solito si sviluppano all’interno del sacchetto protettivo che contiene il midollo, schiacciandolo dall’interno: si tratta di tumori benigni.

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I meningiomi, anch’esse formazioni benigne, partono dalla membrana più intima della meninge: «Se si riesce a toglierli completamente si ha una remissione totale della malattia. In questi casi la grande responsabilità del neurochirurgo è asportare del tutto».

I gliomi diffondono al midollo spinale e si manifestano all’interno dello stesso. «Queste neoplasie colpiscono direttamente le cellule nervose e usano la via delle cellule nervose per estendersi, quindi toglierli presenta un’alta possibilità di arrecare un danno. Nei casi meno invasivi – commenta Bruzzo – si sceglie il trattamento di osservazione».

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