Qui Salute Magazine intervista Justine Mattera
Un vero e proprio uragano di energia. È così che definiremmo Justine Mattera, la simpatica showgirl televisiva, ora attivissima nel mondo sportivo, soprattutto in quello ciclistico.
Nata e cresciuta a New York, in una famiglia di origine italiane, dopo le due lauree in Letteratura Italiana e Inglese a Stanford si trasferisce in Italia, dove inizia la sua ventennale carriera.
La sua vita è tutt’ora in continua evoluzione, sempre attiva, a piedi o sulla sella della sua bici, Justine non dimostra per nulla l’età che ha. Qual è il suo segreto?
In questa intervista abbiamo cercato di scoprirlo.
Partiamo dall’inizio. Americana, nata e cresciuta a New York, hai l’occasione di partire per l’Italia. Qual è stato il primo impatto con l’Italia?
Sì, stavo studiando Letteratura Italiana alla Stanford University e c’era la possibilità di fare un programma universitario a Firenze, quindi ho deciso di venire qui.
Dopo questa esperienza, mi sono laureata negli Stati Uniti, ma poi sono tornata in Italia perché mi mancava! Per una che è abituata a New York, ai grattacieli, alle cose più moderne, sembra di essere dentro una favola. Per un’americana è un po’ così, specialmente per una newyorkese: storia, arte… tutto quasi fiabesco! Nonostante sia qui da molti anni, all’arte non ci si abitua mai, quella è sempre affascinante.
E cosa poi ti ha convinto a rimanere alla fine in Italia, trasferirti qui? Com’è iniziato il tuo percorso?
Ho iniziato a lavorare già quando studiavo. Per arrotondare, ballavo in discoteca qualche sera e nel weekend. E così ho cominciato e in poco tempo sono diventata abbastanza popolare a Firenze. Già lì avevo capito che sarebbe potuta funzionare una vita in Italia. Poi sono stata un po’ scoperta da Joe T Vannelli che mi offrì di fare un disco insieme, che poi è andato al secondo posto in Italia. Poi mi sono trovata in tournée, a fare il Festivalbar… e così ho cominciato.
Hai due lauree giusto?
Sì, in inglese e letteratura italiana. Avevo fatto due anni di ingegneria meccanica, però mi trovavo sempre in laboratorio, fino a tardi. Già ai tempi ero molto sportiva, ma non riuscivo a dedicarmici. Allora, ho fatto qualcosa che mi lasciasse più tempo da dedicare allo sport.
Forte in televisione, ora fortissima sui social. Cosa preferisci?
Non saprei scegliere. Ho avuto il lusso di poter sempre fare quello che mi interessava davvero. Adesso lavoro molto con gli eventi sportivi perché è un momento della vita in cui mi piace fare l’atleta. Chi l’avrebbe mai pensato a 50 anni che avrei fatto anche questo! Forse la mia costante è che ho sempre fatto tutto con tantissima passione e impegno, perché non sentendomi mai all’altezza della situazione mi sono sempre impegnata molto e messa sempre a disposizione dei grandi professionisti per imparare quello che ero sicura di non avere, le mie carenze. La determinazione è sempre stata la mia arma vincente.

Sui social ti vediamo spesso in sella alla tua bicicletta, da cosa nasce questa passione e cosa ti piace di più di questo sport?
Mio marito andava in bici, faceva le gare, io avevo i figli ancora piccoli e lo seguivo. A un certo punto mi sono appassionata e quando mi hanno visto a una gara e mi hanno offerto di lavorare con loro… ho iniziato a pedalare! Insomma, per me la bici è libertà, puoi arrivare in cima alla montagna con la sola forza delle tue gambe. È qualcosa di bellissimo, poter conquistare le vette… che è anche un po’ simbolico della vita.
Non solo bici però, quali altri sport pratichi e come riesci a conciliare tutti gli allenamenti? Non è così facile.
Faccio Triathlon, corsa e bici. Non è tanto facile conciliare tutto quanto. Ho fatto una mezza maratona ieri, domani andrò in bici sicuramente. Avrei dovuto nuotare oggi, ma sono talmente devastata da ieri… bisogna anche ascoltare il proprio corpo e sapersi fermare. Magari sto a casa, cucino, sto con i miei figli.
Però, insomma, ce la faccio. Io non faccio triathlon lunghi. Faccio gli sprint, che forse sono la cosa più facile da preparare. Se dovessi fare un Ironman avrei bisogno di andare via per sei mesi perché avendo i ragazzi e tutte le altre distrazioni sarebbe impossibile prepararmi in modo adeguato. Però adesso mi diverto a fare le gare più corte e riesco a fare un po’ tutto, lavorare ed allenarmi.
Per avere il tuo fisico ci vuole genetica, allenamento, ma anche alimentazione. Segui una dieta particolare?
In realtà no. Prendo integratori e vitamine. Mangio un po’ di tutto: non sono una che esagera con le cose, io mangio per star bene. Non sono una che mangia otto pezzi di torta, però non mi nego un gelato. La mattina faccio una colazione abbondante. Sono americana: amo le uova, i waffle. La mattina la mia colazione preferita sono le uova con salmone, avocado e una piadina, però poi un succo, così da poter affrontare in modo adeguato la giornata.
Qual è la gara che ti ha messo più alla prova?
Ti direi l’ultima, la mezza maratona che ho fatto ieri. Mi ha messo alla prova perché ero un po’ infortunata al tendine d’Achille sinistro. C’era con me un ragazzo che doveva farmi da pacer per riuscire a stare sotto le 2 ore, che però ha fatto un po’ di confusione e alla fine siamo arrivati 17 secondi dopo l’obiettivo, peccato. Questo però non ci ha impedito di farci un bel pranzo dopo la gara!
Gli -anta per una donna vengono spesso percepiti come un fattore negativo legato al passare del tempo. Cosa rappresentano per te, cosa c’è di positivo in questi anni rispetto ai 20 o ai 30 e che messaggio vorresti dare a chi si trova in questa fase della vita e li vede come qualcosa di negativo?
In questi anni hai una nuova consapevolezza, fai quello che vuoi, non hai più tempo da perdere. Io dico le cose in faccia. E questa è una grande fortuna. La maturità ti dà anche questo. Non ho più paura di tante cose, non mi interessa più di quello che pensano di me. Mia figlia si imbarazza sempre, “Mamma, sei imbarazzante!”, ma io me ne frego altamente (ride, ndr). Faccio le cose che amo, come piacciono a me. Non sono più plasmabile in qualche modo. Io ho le mie convinzioni. Puoi farmi cambiare idea magari con una bella argomentazione, però devi farlo veramente bene, perché altrimenti vado per la mia strada, è difficile che qualcuno riesca a farmi cambiare. Per me è questa la forza dei 50 anni. Poi il tempo è un po’ sempre un lusso. Io faccio una vita frenetica, mi piace la vita frenetica, l’ho sempre un po’ fatta, mi piace fare tante cose insieme, essere sempre in movimento. Io credo nel principio che gli oggetti in movimento tendono a stare in movimento. Quindi io continuo con questa energia a livello alto e costante, che forse è una delle cose che la gente mi dice più spesso!