È tempo di prove orali: l’attesa, le notti insonni, l’incertezza fa salire preoccupazione, trepidazione, stress. Ma anche felicità, nostalgia e volontà di raggiungere un traguardo. Questo è il tripudio di emozioni che i ragazzi si trovano ad affrontare alla fine di un lungo percorso scolastico.
«La preoccupazione è del tutto normale, stanno per affrontare una cosa molto importante e la paura è la risposta fisiologica della nostra mente. Paradossalmente, a meno di disturbi d’ansia veri e propri, è questa sensazione che ci consente di essere più performanti e di superare più agevolmente le difficoltà» afferma la Dott.ssa Silvia Riboldi, psicologa del team del portale Formazioneinfanzia.it di Mustela.
SOS maturità: alcuni consigli per affrontarla al meglio
Qui di seguito la Dott.ssa Riboldi, esperta in Psicoterapia, fornisce alcuni consigli utili su come affrontare al meglio la maturità.
«È fondamentale essere consapevoli che la preoccupazione fa parte del processo e non sprecare energie per combattere la paura. Essere disponibili ad ascoltare mente e corpo ed agire di conseguenza. Il tentativo di non provare un’emozione (in questo caso la paura) ha come risultato un suo innalzamento. Inoltre, in questo processo spesso accade che l’emozione in questione diventi molto presente o addirittura totalizzante». In questo scenario, la specialista suggerisce inoltre di «prepararsi al meglio, perché la preoccupazione si nutre della scarsa preparazione. Studiare, dunque, è una delle migliori strategie per arginare la preoccupazione. Allenarsi aggiunge, poi, un quid in più a tutto il processo. Provare, durante la preparazione, a porsi in situazioni quanto più simili possibile a quelle che andremo a vivere. Questo abbasserà la preoccupazione durante l’esame perché sarà qualcosa che “abbiamo già vissuto”. Non assumere sostanze eccitanti, come la caffeina, che innalzano l’attivazione e la preoccupazione e ricordarsi di bere molta acqua, è ancora una volta il consiglio base per ridurre lo stress, così come confrontarsi con chi sta per affrontare la stessa situazione. Questo, però, solo se la situazione non crea un aumento della paura. Infine, durante il giorno trovare qualche minuto per respirare ad occhi chiusi concentrandosi solo sul respiro può giovare molto».
Gli esami nell’era post-Covid
Molti adulti osservano con uno sguardo ironico (o giudicante) lo stato d’animo di molti ragazzi che si apprestano ad affrontare questa prova. In questo gioco si perde di vista il fatto che molti eventi hanno avuto un impatto importantissimo sulla psiche dei più giovani. La pandemia non finisce con i contagi: continua nella mente delle persone che l’hanno vissuta, generando un senso di ansia ed instabilità.
Se l’effetto nella mente degli adulti è stato pesante, quello sulla psiche degli adolescenti è stato molto più ingombrante. Non perdiamo di vista il fatto che, infatti, la dimensione relazionale aiuta lo sviluppo e la crescita della giovane psiche. E l’isolamento e la scuola on-line hanno frantumato il tessuto sociale dei giovani. La sensazione di non aver vissuto appieno la fase più bella della vita poi ha fatto il resto.
Studi e ricerche “sul campo”
Il Dott. Matteo Marini, Psicologo e Psicoterapeuta EMDR e da ormai 12 anni operativo nell’ambito della Psicologia scolastica, per la quale coordina uno staff di 34 psicologi operativi in circa 10 scuole dell’area toscana.
Questo periodo è particolarmente complesso per una grande fascia di studenti di quinta superiore che si affaccia all’Esame di Stato (la vecchia “maturità”). E, in uno scenario simile, un errore comune è quello di osservare i maturandi con gli occhi di coloro che la maturità l’hanno affrontata in passato. Molti adulti osservano con uno sguardo ironico (o giudicante) lo stato d’animo di molti ragazzi che si apprestano ad affrontare questa prova.
Fase I
Per ottenere un dato concreto, il team del Dott. Marini ha dunque suddiviso i ragazzi che ne sentivano il bisogno in piccoli gruppi, ciascuno gestito da tre psicologi. Il primo passo è stato quello di accogliere l’ansia dei ragazzi, che sono stati invitati a parlare e hanno visto accolto il proprio vissuto senza giudizio alcuno. «Già questo passo è stato per loro una novità» spiega lo specialista: «si sono sentiti accolti e ascoltati senza commenti o consigli più o meno fantasiosi (quanto inutili). La normalizzazione di questo vissuto è stato un ottimo punto di partenza».
Fase II
Nel secondo step, invece, è stata utilizzata la tecnica EMDR per l’installazione di un posto al sicuro: un prezioso strumento che consente di lavorare sulle risorse e sulle problematiche psicologiche degli individui. In questo caso specifico, gli psicologi hanno generato un senso di stabilità legato ad un luogo che ispira sicurezza.
La maturità fa tremare dalle fondamenta, l’EMDR aiuta a ridurre il crollo.
Fase III
Il terzo step è stato caratterizzato da una serie di tecniche mindfullnes volte alla gestione dell’ansia.
Fantasie guidate e tecniche di respirazione hanno sensibilmente ridotto i livelli di iperattivazione psicologica degli studenti.
Fase IV
Infine, il quarto step è stato quello di installare sensazioni positive tramite le tecniche EMDR per rafforzare la consapevolezza delle risorse dei ragazzi.
Questa tecnica ha contribuito a farli sentire in misura minore «dei granelli sparsi nell’universo».
Conclusioni
Queste tecniche sono state utilizzate già in passato, con buoni risultati. Nel breve periodo il senso di benessere e di pace ha generato una spirale virtuosa nella psiche degli studenti.
«Spesso ci si dimentica che i ragazzi hanno abbondanza di risorse – conclude Marini – e l’obiettivo dello psicologo è proprio quello di generare dal caos della pandemia delle risorse spendibili nella propria vita, oltre che nell’ambito scolastico. I traumi possono cambiare le persone. Se elaborati generano resilienza, altrimenti generano fragilità».