mercoledì, Marzo 19, 2025
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Adolescenti: l’84% si fida dei medici, ma crolla la fiducia nelle altre figure

Crolla, rispetto al 2014, la fiducia nelle principali figure di riferimento della società, con l’unica eccezione dei medici nei confronti dei quali la percentuale di adolescenti che si fida è passata dal 59% (dato rilevato nel 2014) all’84% di oggi. Resta ancora di poco sopra il 50% la fiducia nelle forze dell’ordine, ma si abbassa di oltre 10 punti dal 2014 (53% vs 64%), mentre sono in controtendenza i magistrati nei quali la fiducia, rispetto al 2014, è salita in modo significativo (50,6%, contro il 28,4% di dieci anni fa).

Nella parte “bassa” del tabellone, dove prevale la sfiducia, troviamo gli insegnanti (crollati, in 10, anni dal 70% al 48%) e i sacerdoti (scesi anche loro dal 52% al 29%). Con un tasso di fiducia ancora più basso troviamo i giornalisti (25%) che però risultano in crescita rispetto al 2014 quando a fidarsi di loro era appena il 10%. Mentre oggi al 10% ci sono gli “influencer” (non erano presenti nella rilevazione del 2014). Velo pietoso sulla fiducia riposta nella classe politica che, “stabile nei secoli”, era al 3,3% nel 2014 ed è riuscita a scendere ulteriormente al 2,9%.

Unici “soggetti” di cui gli adolescenti si fidano in pieno sono i genitori (si fida di loro il 90%) e gli amici (86%). E sono proprio gli amici – confrontando le risposte alla stessa domanda posta 10 anni fa (2014) – a guadagnare fiducia (87% vs 63%), mentre i genitori, seppur di poco, sono in calo (90% vs 93%). Fidarsi, e quindi sentirsi al sicuro solo nel mondo circoscritto a familiari e amici – afferma Maurizio Tucci, Presidente di Laboratorio Adolescenza – è inequivocabilmente un segno di disagio ad affrontare il mondo esterno. Ma ritirarsi nel guscio come le tartarughe quando hanno paura o, per dirla con un termine che oggi va di moda, chiudersi nella propria “comfort zone” a sedici anni, quando il desiderio dovrebbe essere quello di esplorare, e possibilmente conquistare il mondo, è una sorta di preoccupante contraddizione in termini sulla quale dovremmo riflettere. Anche perché, oltre determinate soglie, la famiglia rischia di diventare familismo e l’amicizia “clan”, se non addirittura “gang”.

Fonte: Laboratorio Adolescenza

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