giovedì, Febbraio 13, 2025
spot_img

Tendinopatia calcifica di spalla: di cosa si tratta? Intervista al Dott. Maurizio Rubino, Chirurgo Ortopedico

La tendinopatia calcifica di spalla è una delle patologie ortopediche più comuni. Condizione dolorosa, colpisce l’articolazione più mobile e complessa del corpo umano. Si manifesta principalmente attraverso fastidi alla spalla e limitazioni nei movimenti, influenzando la qualità della vita di chi ne soffre. Questa patologia è spesso legata a fattori anatomici e funzionali che possono essere riconosciuti e trattati con interventi specifici. Per comprendere meglio di cosa si tratti, abbiamo intervistato il dott. Maurizio Rubino, esperto chirurgo ortopedico, che ha spiegato in dettaglio questa condizione.

La predisposizione nelle donne giovani

“La tendinopatia calcifica di spalla è un’affezione estremamente frequente, soprattutto in giovani donne con un aspetto, come morfotipo, caratterizzato da una lassità connettivale”, afferma il dottore. Queste pazienti possono presentare ‘iperestensione del gomito’ oppure una predisposizione a soffrire di disturbi come l’epicondilite, nonostante non pratichino sport come il tennis né lavori manuali pesanti. “Spesso, si associano anche dolori alla trapezio-metacarpale”, aggiunge il chirurgo.

La spalla, infatti, è “l’articolazione potenzialmente più instabile dell’organismo e necessita di stabilità per poter funzionare correttamente. E’ essenziale che i tessuti intorno all’articolazione siano stabili, perché si tratta di un’articolazione sospesa”, spiega il dott. Rubino.

“Nel caso della tendinopatia calcifica, la sofferenza riguarda la parte preinserzionale della parte superiore della cuffia, denominata sovraspinato”, continua il chirurgo. “Questa condizione è il risultato di un’instabilità del centro di rotazione della spalla, che non è più fisso, ma fa sì che la testa dell’omero basculi in tutte le direzioni: alto-basso, avanti-indietro”. Questo movimento irregolare porta a un continuo stress sui tendini, con un degrado progressivo che può favorire la formazione di “sali di calcio nella matrice tendinea”.

Dolore e progressione della malattia

Tuttavia, come sottolinea il dott. Rubino, “questo processo non sempre si associa a dolore”. Solo quando la condizione progredisce, possono comparire “alterazioni caratterizzate da dolore persistente”, e nei casi più gravi, si può arrivare a una borsite acuta, con conseguente “blocco funzionale della spalla”.

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli