sabato, Febbraio 15, 2025
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I progressi della tecnologia applicata alla lotta al cancro

La tecnologia applicata all’ambito medico si affianca alla ricerca in un circolo virtuoso i cui risultati promettenti sono sotto gli occhi di tutti.
Non è esente da tale progresso la lotta alle varie forme di tumore.

Nuovi scenari per la ricerca

Onco-Tech Lab è il centro di ricerca congiunto tra l’Istituto Europeo di oncologia (IEO) e il Politecnico di Milano.
Il coordinatore Guido Baroni, docente di bioingegneria medica del Politecnico, spiega: «La ricerca oncologica ha sempre più necessità di elaborare grandi quantità di dati genetici e di altro tipo (per esempio relativi alle indagini diagnostiche di imaging) e di programmare studi che coinvolgano strumenti sempre più sofisticati quali le macchine per la radioterapia».

L’obiettivo è un’unione virtuosa tra due mondi, quello della bioingegneria e della tecnologia da un lato e quello della medicina dall’altro. Grazie all’ausilio di organoidi di ultima generazione – cioè sistemi biologici tridimensionali di tessuti nei quali vengono innestati chip e dispositivi in silicio – sarà possibile riprodurre in modo estremamente accurato ciò che accade nel tessuto umano, sistema dei capillari e microambiente compresi.

Radioterapia adattiva

Una preziosissima applicazione dell’hi-tech per il progresso nella cura dei tumori risponde al nome di Ethos, il nuovo acceleratore lineare guidato dall’intelligenza artificiale in dotazione all’IRCCS Ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar di Verona.
Grazie a Ethos il binomio già vincente tra radioterapia e risonanza magnetica ad alto campo – denominato sistema Unity – ha raggiunto un livello di accuratezza elevatissimo, permettendo di trattare con alte dosi di radiazione solo le cellule colpite da metastasi, senza danneggiare quelle sane; ha reso inoltre possibile il riadattamento del piano di cura in tempo reale, a seconda delle variazioni della massa tumorale.

Non solo, Ethos permette di sottoporre al trattamento (che richiede sedute brevi di 10 minuti appena), soggetti già radio-trattati o comunque fragili, che patirebbero lunghe sedute di terapia – ad esempio obesi o portatori di pacemaker – minimizzando al contempo gli effetti collaterali.

Prevenzione, diagnosi accurata e cure personalizzate in tempo reale sono quindi tra gli sviluppi più promettenti della partnership tra hi-tech e ricerca in ambito oncologico.

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