In questo periodo di pandemia rimane spesso nascosto dietro alle mascherine necessarie per contenere il contagio da Covid19. Ma il sorriso, magari durante una video conference di lavoro, resta il miglior biglietto da visita di ognuno. I tuoi denti hanno perso luminosità? Grazie allo sbiancamento dentale puoi ritrovare un sorriso brillante. Lo sbiancamento è un trattamento sicuro ed efficace. Il Dottor Fabio Polo, Medico Chirurgo Odontoiatra Implantologo, spiega ai lettori di Qui Salute Magazine tutto ciò che c’è da sapere.
Da cosa dipende il colore dei denti?

Innanzitutto bisogna fare un passo indietro: come è fatto il dente? La parte che fuoriesce dalla gengiva, la corona, è ricoperta internamente da smalto, un tessuto trasparente che è il più duro e mineralizzato del nostro organismo.
Lo smalto può essere più o meno spesso e, in base al suo spessore, può far trasparire il colore del tessuto più interno, la dentina. É la dentina che determina il colore del dente. Se vogliamo sbiancare il nostro sorriso bisogna, quindi, agire internamente.
La visita dallo specialista
Lo sbiancamento è una procedura strettamente estetica atta a migliorare, ovvero a schiarire, il colore del dente. Prima di eseguirla sarà effettuata una seduta di igiene orale professionale, inoltre verrà valutata la situazione generale della bocca per ottimizzare il trattamento. E’ importante considerare che lo sbiancamento agisce solo sui denti naturali. Non è efficace, invece, su otturazioni, corone e intarsi.
Come si fa lo sbiancamento dentale?
Lo sbiancamento avviene tramite l’applicazione di un gel a base di perossido di idrogeno sulla superficie dentale. Può essere eseguito in studio, attraverso gel attivati da una fonte luminosa, o a casa grazie a delle mascherine costruite in laboratorio dopo avere preso un’impronta, quindi personalizzate per l’anatomia di ogni paziente. Insieme ad esse, al paziente viene consegnata una siringa di materiale sbiancante e le istruzioni per applicarlo. Si tratta di materiali composti da perossido di idrogeno, chiaramente in concentrazione differente in base al tipo di trattamento scelto (in studio o a casa). Questo materiale, una volta applicato, libera dei composti a base di ossigeno che attraversano lo smalto senza lederlo, arrivando in dentina, riuscendo a cambiare il colore della dentina internamente al dente. Il risultato è un sorriso migliorato e luminoso. A volte lo sbiancamento può rendere i denti più sensibili. In tal caso verranno effettuati degli impacchi di fluoro, per eliminare la sensibilità.
Un sorriso curato
Per mantenere il risultato nel suo stato migliore è preferibile evitare di fumare, bere tè, caffè, vino rosso e bibite gassate; mangiare liquirizia, salsa di soia, frutti di bosco, barbabietola, aceto balsamico. Inoltre, andrebbero usati con parsimonia i cosiddetti “dentifrici sbiancanti”. Essi, infatti, hanno un’azione smacchiante e, di conseguenza, sono abrasivi. Un uso quotidiano e prolungato nel tempo può fare diminuire lo spessore dello smalto, facendo trasparire maggiormente il colore più scuro della dentina. Inoltre, più “righiamo” lo smalto del dente, più questo tratterrà le pigmentazioni esterne derivate da alimentazione e stile di vita.
Va ricordato che è compito del professionista dare al paziente delle aspettative realistiche, spiegando che un dente molto scuro non potrà mai apparire candido. Per questo molti si affidano alla protesica, che riesce a restituire una bocca più “bianca” anche nei casi più difficili.
Il consiglio resta quello di affidarsi ad uno specialista competente, che sappia consigliare la soluzione più adatta ad ognuno.