La gravidanza è un momento particolarmente delicato nella vita di una donna. E i dubbi e le domande su cosa aspettarsi e sugli esami da svolgere durante i fatidici nove mesi sono molte. Il Dott. Kim Noci, specialista in ginecologia ed ostetricia, spiega come gestire una gravidanza fisiologica, dunque senza particolari complicanze.
Partiamo dalle origini: è il comune test di gravidanza il metodo che permette, anche molto precocemente, di accertare una gravidanza. “L’ecografia – spiega il Dott. Noci – permette infatti di visualizzare la gravidanza intorno alla quinta o alla sesta settimana. Fino ad allora gli unici segnali possono essere dati da alcuni sintomi. Magari possono iniziare le prime nausee, ma è ancora molto presto”.
Accertata la gravidanza, il percorso di accompagnamento verso il parto, vissuto come il grande “traguardo finale”, avviene tramite incontri con il ginecologo o con l’ostetrica, generalmente a cadenza mensile, durante i quali si esegue un controllo dello sviluppo della gravidanza e del benessere materno-fetale. “Si verificano gli esiti degli esami ematochimici prescritti di volta in volta e l’incontro diventa occasione per rassicurare e la futura mamma sul decorso della propria gravidanza”.
Gli esami e le ecografie da svolgere in gravidanza
Circa gli esami strumentali, generalmente è prevista l’esecuzione di almeno tre ecografie: “La prima per individuare la gravidanza e verificare che sia in utero; successivamente – verso la dodicesima settimana – si esegue un’ecografia che permette di verificare la corretta epoca gestazionale e che può essere associata a indagini di diagnosi prenatale. Poi, un’ecografia molto importante, detta ‘morfologica’, si esegue intorno alla 20esima settimana per mezzo della quale si studiano gli organi del feto e il loro corretto sviluppo. Infine, viene prevista un’ultima ecografia intorno alla trentesima settimana, che permette di valutare lo sviluppo e l’accrescimento del feto”.
In una gravidanza fisiologica, le visite ostetriche non sono strettamente necessarie ogni mese, ma possono essere eseguite per escludere eventuali complicanze. Esistono esami del sangue standardizzati che hanno lo scopo di tenere sotto controllo l’andamento della gravidanza. Ricordiamo, ad esempio, l’esame delle urine, ripetuto ogni mese, come anche quello per il monitoraggio delle infezioni da toxoplasmosi, ripetuto nel caso di pazienti non immuni. Tra gli altri, il controllo dell’anemia e della glicemia.
La vita con il pancione
La gravidanza è un evento fisiologico e naturale, per cui in maniera naturale ci si dovrebbe comportare, avendo cura di limitare attività che comportino affaticamento e sforzi fisici eccessivi. “È chiaro – continua il Dott. Noci – che l’organismo è sottoposto ad uno stress, per cui le scalate in montagna, ad esempio, diventeranno più faticose e sarà dunque naturale evitarle, come anche le corse in bicicletta, per le quali si resterà a corto di fiato. L’attività fisica ideale in gravidanza resta quella svolta in acqua. In temperatura intorno ai 28°, la ginnastica acquatica permette l’ottimale ‘allenamento’ della gestante”. Un altro aspetto molto importante da sottolineare è l’attenzione verso il pavimento pelvico e il perineo, che svolgeranno un ruolo importantissimo durante il parto e che andranno sostenuti con adeguate cure nei mesi successivi al parto.
Il ruolo di ginecologi e ostetriche
Gli specialisti del settore, dai ginecologi alle ostetriche, sono chiamati a monitorare la gravidanza proprio allo scopo di assicurarsi che tutto rimanga nell’ambito della fisiologia, arrivando così a termine senza problemi. “Alla 40esima settimana si svolgeranno dei controlli a distanza ravvicinata per valutare la quantità del liquido amniotico, il battito cardiaco fetale, l’eventuale insorgenza di contrazioni uterine, che possono comparire sin dalla 38esima settimana e avranno lo scopo di preparare il collo dell’utero alla modificazione che subirà durante il travaglio di parto”.
Il Dott. Noci conclude spiegando come sia importante per la futura mamma identificare in anticipo il punto nascita che possa rispondere in maniera ideale alle proprie aspettative ed esigenze. Nel rispetto dei desideri della futura mamma, “trovarsi in un ambiente e con persone delle quali si abbia fiducia significa garantire un’ottimale conclusione del percorso ostetrico”.
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