Primavera, periodo tipico in cui esplode il fenomeno delle allergie stagionali. La rinite allergica stagionale riguarda un gran numero di persone. Non è pericolosa ma incide sulla qualità della vita del paziente. Tuttavia sono ancora di più i soggetti che soffrono di rinite cronica o rinosinusite, forme rinitiche che nulla hanno a che fare con la stagionalità. Ne parliamo con il Dott. Andrea Barbieri, primario della struttura complessa di otorinolaringoiatria della Asl 4 Liguria, e con la sua équipe composta dalla Dott.ssa Sara Penco, dal Dott. Guido Tinelli, dalla Dott.ssa Valeria Roustan e dal Dott. Marco Fragale.
Cos’è la rinite?
La rinite è un’infiammazione sintomatica della mucosa nasale caratterizzata da vari sintomi tra cui la congestione nasale, la rinorrea anteriore e posteriore (naso che cola) associata a starnuti, ostruzione nasale, cefalea e iposmia o anosmia, ovvero la riduzione o la perdita dell’olfatto. Esistono forme acute o croniche: si definiscono acuti i casi in cui i sintomi non superano le quattro settimane, mentre le forme croniche possono durare anche diversi mesi o anni.
Rinite allergica stagionale o perenne, quali sintomi?
Parlando di rinite allergica è possibile fare una distinzione tra le riniti stagionali e le forme perenni, che durano tutto l’anno e sono provocate da un’infiammazione delle IgE. Nel primo caso si tratta tipicamente di allergie ai pollini, nel secondo di forme allergiche diverse come, ad esempio, alla polvere. Le forme allergiche – stagionali o perenni – possono essere distinte in intermittenti o persistenti a seconda della durata dei sintomi e in lievi o moderate/gravi a seconda della loro gravità. Di fronte ad una rinite allergica lo specialista è chiamato a fare una valutazione che prevede la visita otorinolaringoiatrica con gli esami endoscopici, gli esami a fibre ottiche e i test di decongestionamento nasale, ed eventualmente anche i test allergici come il prick test, che possiamo eseguire noi otorinolaringoiatri o per i quali ci si può rivolgere allo specialista allergologo.
E la rinite non allergica?
Esistono forme rinitiche non allergiche che possono essere batteriche, infettive, virali, irritative, micotiche… possono dipendere dall’inalazione di sostanze ambientali chimiche o fisiche, da variazioni termiche o da altri fattori. Ricordiamo, ad esempio, le forme senili tipiche dell’anziano che in un ambiente fresco entra in contatto con una bevanda calda e il naso inizia a gocciolare. E ancora, tra le riniti non allergiche abbiamo le forme neutrofile, eosinofile e mastocitarie. Esistono anche forme rinitiche ormonali o gravidiche, tipiche della donna in gravidanza che soffre di congestione nasale. O quelle iatrogene date da abusi di vasocostrittori, o le forme idiopatiche.
Parliamo di rinosinusite
La rinosinusite è caratterizzata da un’infiammazione cronica nasale accompagnata da un’infiammazione dei seni paranasali. In questi casi, oltre ai sintomi precedentemente descritti, il paziente accusa anche dolori molto forti con ostruzione nasale importante, scoli di secrezioni di muco purulento, gonfiore, oltre alla possibilità di presentare dei polipi nasali.
Si guarisce da un’allergia?
Quando si è in grado di isolare un unico elemento a cui il paziente è allergico si può ricorrere all’immunoterapia specifica, cioè un processo di desensibilizzazione tramite i vaccini del sistema immunitario a quello specifico allergene. In questi casi si può dire che le persone possono guarire. Negli altri casi, invece, il trattamento deve essere cronico. Le terapie previste sono – sia nelle forme allergiche che non – le classiche irrigazioni nasali, le terapie con corticosteroidi (spray nasali topici steroidei), in alcune forme batteriche o virali anche antibiotici o antivirali o antileucotrienici e antistaminici. Senza dimenticare le nuove terapie biologiche che agiscono soprattutto su forme rinitiche croniche polipoidi recidivanti.
Quale ruolo ha la chirurgia?
In alcune forme rinitiche abbiamo la possibilità dell’approccio chirurgico, soprattutto in presenza di poliposi nasale. Si ricorre alla chirurgia endoscopica nasosinusale per forme polipoidi o rinosinusitiche attraverso un approccio mini invasivo che permette al paziente di tornare a casa il giorno stesso dell’intervento.