Si chiama enuresi notturna ed è il disturbo che porta all’emissione incontrollata e involontaria di urina durante il sonno. Se fino a pochi anni di età i genitori fanno fronte a questo problema senza troppa apprensione, considerandolo una consueta fase della crescita, quando il bambino entra in età scolastica e continua a bagnare il letto la situazione si fa frustrante.
A che età l’enuresi notturna è un problema?
Quando il bambino ha più di 7 anni e continua a bagnare il letto, potrebbe essere il momento di parlare con il medico di base o con uno specialista pediatrico. Solitamente, infatti, il disturbo si risolve da solo entro i cinque anni di età e compare specialmente nei bambini, senza altri sintomi o problemi medici. Veniamo dunque alle cause: generalmente il problema di fondo è una vescica che non è ancora del tutto maturata. Inoltre il bambino potrebbe essere più a rischio di bagnare il letto se soffre una situazione, magari a scuola o tra le mura di casa, ricca di ansia e stress; se c’è familiarità di enuresi infantile; se è affetto da un disturbo da deficit di attenzione. Solo occasionalmente la pipì a letto dopo una certa età può essere segno di patologie più importanti come l’apnea notturna o altri disturbi del sonno, un’infezione del tratto urinario o, nei casi più gravi, di diabete mellito.
Genitori e figli, 5 consigli degli esperti per andare d’accordo
Come smettere di bagnare il letto?
Per combattere l’enuresi notturna i medici suggeriscono di fare attenzione ai momenti in cui il bambino beve. È consigliabile aumentare l’assunzione di liquidi all’inizio della giornata e ridurla nel corso della giornata, interrompendola dopo cena. Anche le pause in bagno andrebbero cadenzate, circa ogni paio d’ore e subito prima di coricarsi.
Potrebbe risultare utile anche migliorare l’alimentazione, eliminando gli irritanti della vescica come cioccolato al latte e cacao, ma anche succhi di agrumi, aromi artificiali, coloranti (soprattutto rossi) e dolcificanti.
Leggere fa bene alla salute: ecco alcuni motivi per rifugiarsi nelle pagine di un buon libro!
Premia ogni progresso!
È importante premiare ogni piccolo progresso del piccolo di casa, senza ricorrere a punizioni e castighi, che di certo non porranno fine agli episodi di enuresi notturna. Molti genitori ricorrono ad un trucchetto svegliando i piccoli nel bel mezzo del sonno per accompagnarli in bagno, ma svegliare casualmente un bambino di notte e chiedergli di liberarsi su richiesta non è la risposta. Questo atteggiamento porterà solo a maggiore insonnia e frustrazione sia per il genitore, sia per il bambino. Esistono anche delle terapie farmacologiche per il trattamento del disturbo, ma solo il medico saprà valutare quando è il caso di farvi ricorso.
Mio figlio fa pipì a letto di proposito?
Molti genitori si chiedono se, più o meno consciamente, un bambino può arrivare a bagnare le lenzuola di proposito, per richiamare l’attenzione dei genitori o per altri motivi psicologici. Non è da escludere del tutto, ma gli specialisti sono d’accordo nel dire che in genere non vi è colpa né nei bambini, né nei genitori e solitamente il problema si risolve autonomamente, è solo necessario armarsi di pazienza. Parlare con il piccolo del disturbo utilizzando un tono comprensivo può essere un primo passo importante verso il miglioramento.
https://quisalute.online/vita-da-mamma/genitori-e-figli-adolescenti-come-evitare-lo-scontro/