La sordità non è una condizione che si sviluppa necessariamente con l’avanzare dell’età. L’otosclerosi è una patologia dell’orecchio che si manifesta con una sordità di grado variabile, ad insorgenza precoce (già a partire dalla pubertà), prediligendo il sesso femminile.
Scopriamone le cause, i sintomi e le possibilità di intervento, spiegate dal Dott. Andrea Barbieri, chirurgo otorinolaringoiatra.
Che cos’è l’Otosclerosi
Si tratta di una patologia abbastanza frequente che comporta la fissità della catena degli ossicini. Nell’orecchio di ognuno di noi – spiega il Dott. Barbieri, dall’agosto 2019 primario della struttura complessa di otorinolaringoiatria della Asl 4 Liguria – si trova un apparato di trasmissione del suono che si basa sul movimento di ossicini, l’ultimo dei quali, denominato “staffa”, penetra all’interno di una finestra chiamata “finestra ovale”, creando una pressione dei liquidi cocleari e uno stimolo delle cellule acustiche.
Dott. Andrea Barbieri
Nei pazienti affetti da otosclerosi il legamento che permette alla staffa di affondare nella finestra ovale si ossifica, limitando di conseguenza il movimento di trasmissione della catena ossiculare. Questa condizione dà vita ad un problema di sordità che può degenerare nel tempo fino alla perdita totale dell’udito.
Solitamente si parla di otosclerosi bilaterale perché, anche quando questa patologia colpisce un solo orecchio, è molto frequente che successivamente anche l’altro orecchio subisca la medesima degenerazione.
Come si interviene?
L’otosclerosi ha un trattamento esclusivamente chirurgico. Esistono due tecniche, la stapedotomia e la stapedectomia, tra cui il chirurgo otorinolaringoiatra potrà scegliere, analizzando il singolo caso. Attraverso l’intervento di stapedotomia si procede asportando la sovrastruttura della staffa e sostituendola con una microprotesi. Si tratta di una chirurgia di estrema precisione: le protesi comunemente usate, spiega il Dottor Barbieri, hanno un diametro di 0,6 millimetri.
Questo tipo di intervento, coperto dal SSN, è molto frequente e restituisce risultati favorevoli in circa il 90-95% dei casi. Si interviene con attrezzature microscopiche anche in anestesia locale, una scelta dettata sostanzialmente dalla capacità del paziente di restare immobile e concentrato durante la procedura.
In altri casi è necessario, invece, ricorrere alla stapedectomia, con la completa rimozione della staffa e la sua sostituzione.
Cause e sintomi
L’otosclerosi ha spesso carattere ereditario e insorge durante la pubertà, peggiorando con la gravidanza e con l’allattamento. Oltre alla perdita progressiva dell’udito, tra i sintomi più diffusi di otosclerosi si riconoscono fastidi come fischi e ronzii (acufeni, in gergo medico) e nei casi più avanzati vertigini e problemi di equilibrio (ricordiamo che l’orecchio medio è la sede del senso dell’equilibrio).
La patologia non è dolorosa, ma incide sulla socialità e sulla qualità della vita.
Una visita con lo specialista, a cui seguiranno esami diagnostici specifici come l’esame audiometrico o l’impedenziometria, potranno rilevare la presenza del disturbo e definire il migliore iter terapeutico.
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