Con l’arrivo della Primavera, tutto intorno a noi ci ricorda che è tempo di cambiamento. Le giornate sono più lunghe e miti, la natura si risveglia e anche il nostro corpo si prepara a ricevere nuovi stimoli adattandosi ad elaborare sensazioni positive, quali energia o buonumore, ma anche sensazioni completamente opposte, benché passeggere, come stanchezza o inquietudine. Marzo però non rappresenta solo il cambio di stagione, Marzo è anche cambio dell’ora, è il momento in cui viene richiesto di spostare le lancette in avanti, il momento in cui, per convenzione, l’ultima domenica del mese, l’orologio cambia ed entra in vigore l’ora legale! Ma come nasce l’ora legale e quali effetti può avere sulle abitudini e sulla salute? Scopriamolo insieme su Qui Salute Magazine.

Un po’ di storia

In origine, le società agricole erano organizzate sull’andamento della luce solare dove dall’alba al tramonto, si lavorava per sfruttare il più a lungo possibile le ore di luce naturale in favore del risparmio “ energetico”. La rivoluzione industriale poi, impose dei cambiamenti definendo orari e ritmi fissi tutto l’anno, per adeguare le necessità imposte dai turni dei lavoratori e dei mezzi di trasporto. Il primo a riflettere sull’opportunità di riadattare i ritmi di vita umani a quelli naturali fu Benjamin Franklin, scrittore, scienziato e politico statunitense, che nel 1784, scrisse alcune riflessioni legate al concetto di risparmio energetico. Solo molto tempo dopo però, circa un secolo dopo, le sue idee vennero formalizzate attraverso studi sulla messa in opera delle sue ipotesi, accreditate per esempio, dal concreto beneficio della produttività sui luoghi di lavoro.

In seguito, l’utilizzo dell’ora legale come “strumento” di risparmio energetico fu introdotta durante la prima guerra mondiale, nel 1916. In un primo momento Austria e Germania, seguite poi dall’Inghilterra che istituì il “British Summertime”. Anche l’Italia adeguò il suo operato sulla base dello stesso principio in quanto sfruttare al meglio le ore di luce naturale, permetteva di risparmiare sui consumi energetici. L’ora legale fu poi definitivamente adottata in Italia dal 1966 e attualmente è in vigore in circa 70 paesi del mondo. Tuttavia, nonostante il protrarsi nel tempo, essa rappresenta un costante motivo di dibattito.

Tra le cause motivo di incertezza, vi è l’effettivo rapporto tra beneficio energetico e salute, che deriva dalle considerazioni dovute al brusco cambiamento dei ritmi biologici ai quali il nostro corpo è sottoposto ogni volta che si presenta la necessità di “riprogrammarsi”. Un’ora di luce in più al prezzo di una di sonno in meno, un nuovo orario a cui adeguarsi che resterà in vigore fino alla fine di Ottobre, dove attraverso un nuovo cambiamento, il ripristino dell’ora solare riporterà le lancette indietro. Un dibattito attivo supportato da studi e riflessioni, ma che al momento lascia la situazione invariata.

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ora legale come strumento di risparmio energetico”

Gli effetti sulla salute più diffusi

Il nostro corpo interpreta il cambio dell’ora come un piccolo improvviso “jet lag” e richiede tempo per potersi adeguare nuovamente ad un ritmo regolare senza la sgradevole sensazione di essere nel “tempo” sbagliato. Gli effetti che si riscontrano sono diversi: disturbi del sonno, cali di concentrazione, stanchezza cronica. Nel periodo di transizione, generalmente durante le prime settimane, il sonno può apparire disturbato, frammentario o leggero, con evidenti conseguenze sul rendimento diurno durante le ore di lavoro e di studio. Meno ore di riposo infatti, si traducono in scarsa concentrazione delle attività giornaliere. Numerosi studi infatti, hanno dimostrato che con il cambio dell’ora è stata riscontrato un deficit della produttività causato dalla maggiore tendenza a distrarsi a discapito della buona riuscita degli obiettivi fissati. Gli effetti del sonno disturbato generano infatti uno stato di stanchezza cronica che implica a sua volta, uno stato di costante necessità di “ricarica”. Saranno gli effetti del sonno leggero quindi, del sole che tramonta più tardi in questo caso o magari si, anche della Primavera, ma una cosa è certa, ristabilire l’orologio interno al nostro organismo, non è cosa da poco. Alcune persone impiegano pochi giorni a riadattarsi, altri anche alcune settimane e questo dipende dal nostro bio-ritmo individuale.

un piccolo improvviso jet-lag che necessita di tempo per adeguarsi e superare la sgradevole sensazione di trovarsi nel tempo sbagliato”

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I consigli per ritrovare il giusto ritmo

Ogni cambiamento è motivo di “stress” per il nostro organismo perché come una macchina perfetta, richiede energia per rispondere a nuovi stimoli. Ecco perché che sia un cambio di stagione o un cambio di orario, dobbiamo prenderci cura del nostro corpo imparando a seguire delle semplici regole che se portate avanti nel tempo, possono favorire uno stato di salute migliore. E’ importante che l’organismo si abitui nel modo più dolce possibile ai nuovi ritmi di buio e di luce, questo è possibile variando di poco l’orario della sveglia, nelle settimane che precedono l’ora legale, così da evitare un evento brusco. E’ consigliabile fare pasti leggeri, soprattutto la sera per favorire il riposo già compromesso dall’effetto “jet-lag” ed evitare il consumo di bevande contenenti caffeina, in quanto comprometterebbero il ciclo sonno-veglia. Talvolta può essere utile inserire nella dieta integratori per favorire il rilassamento e ridurre il senso di stanchezza. D’altra parte, ognuno di noi risponde in modo soggettivo a queste dinamiche improvvise e mantenere un corretto stile di vita, dovrebbe essere buona norma durante tutto il corso dell’anno.

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assecondare il nuovo schema di orari aiuta l’organismo a ritrovare il giusto equilibrio”

Il consiglio per ritrovare il giusto ritmo? Sicuramente quello di cercare di adeguare le attività, assecondando il nuovo schema di orari poiché in questo modo, con tempi e modalità differenti, sarà possibile per il nostro organismo ritrovare la “via di casa”.