Chi ne soffre, generalmente, lamenta un forte mal d’orecchio accompagnato da prurito insistente. Potrebbe trattarsi di otite. Il Dott. Andrea Barbieri, primario della struttura complessa di otorinolaringoiatria della Asl 4 Liguria, spiega che parlando di otite bisogna fare attenzione a non generalizzare, distinguendo tra otite media e otite esterna.
Otite media e otite esterna, quali differenze?
Le otiti si dividono in due tipi: le otiti medie, tipiche del clima freddo e quindi del periodo invernale. E le otiti esterne, più frequenti durante la stagione estiva.
Approfondiamo le otiti esterne
Si tratta di infiammazioni acute del condotto uditivo esterno e della membrana timpanica. Nella maggior parte dei casi sono di tipo batterico ma possono avere anche origine virale o micotica. Sono tipiche del periodo estivo e della stagione dei bagni in mare perché l’acqua entra all’interno dell’orecchio e il suo ristagno provoca lacerazioni della pelle, determinando la formazione di un ambiente ideale per la proliferazione di batteri e microorganismi.
Le otiti esterne batteriche spesso sono dovute a Staphylococcus aureus e pseudomonas aeruginosa. Le forme micotiche da proliferazione di ife fungine.
Qual è la sintomatologia tipica?
In genere i primi sintomi sono dati da forti pruriti, soprattutto nella forma fungina, con sensazione di orecchie ovattate. Si può avere dolore più o meno intenso, in genere piuttosto forte, dovuto all’edema, al gonfiore del condotto uditivo esterno. Tipicamente si ha anche otorrea cioè fuoriuscita di secrezioni giallo verdastro maleodoranti.
Come comportarsi in presenza di questi sintomi?
La prima cosa da fare è tenere l’orecchio più asciutto possibile, evitando doccia e bagno in mare o piscina. Poi è necessario rivolgersi ad uno specialista otorinolaringoiatra, perché la terapia è molto diversa in base alle origini dell’otite esterna.
Nelle forme batteriche è opportuno seguire una terapia topica con gocce a contenuto antibiotico e steroideo, quindi cortisonico, e riservare la terapia antibiotica sistemica quindi iniettiva solo per i casi in cui l’otite non viene ben controllata o c’è abbondante secrezioni purulente. Localmente sono utili anche le irrigazioni nasali con soluzione borica alcolica. Inoltre è previsto un trattamento analgesico con antinfiammatori.
La maggior parte delle otiti si risolve con la terapia medica. Alcune volte si presentano batteri particolarmente resistenti e in alcune situazioni serve eseguire un tampone auricolare per l’esame colturale con antibiogramma per la ricerca di batteri poco sensibili alla terapia.
Le otiti micotiche sono molto fastidiose e la terapia è diversa. Consiste essenziale nell’otomicoscopia con aspirazione delle ife fungine abbinata a terapia topica locale a base di soluzione borica e di emulsioni antimicotiche locali (gocce molto dense).
Il trattamento dell’otite micotica è generalmente più lungo.
In alcuni casi si può verificare anche la perforazione del timpano, ma si tratta di casi sporadici.
Vi sono soggetti più portati a sviluppare l’otite esterna?
Generalmente le persone più colpite sono quelle affette da diabete o che presentano malattie dermatologiche tipo psoriasi, eczemi o altre patologie che danno luogo a desquamazione. Le cattive abitudini, infine, possono avere un peso. Se si accusa prurito è bene evitare di grattarsi altrimenti si andrebbero a creare delle micro lacerazioni del condotto uditivo che possono generare un’ottimale via di accesso per funghi e batteri.