Siamo arrivati al dodicesimo appuntamento con QUI Talk, il talk show tutto dedicato alla salute, al benessere e alla bellezza targato Qui Salute Magazine e condotto da Susanna Messaggio. Questa puntata si apre nuovamente all’interno del Cenobio dei Dogi di Camogli, dove la nostra conduttrice ha intervistato il Dott. Mattia Bruzzo, specializzato in Neurochirurgia spinale.
Il Dott. Mattia Bruzzo ha conseguito la laurea in Medicina e Chirurgia nel 2005 presso l’Università degli Studi di Genova, dove nel 2010 si è specializzato con lode in Neurochirurgia e Neurotraumatologia. Da quello stesso 2010 è Dirigente Medico Neurochirurgo presso l’Ospedale Galliera di Genova, mentre da febbraio 2020 è stato insignito della carica Direttore facente funzione della Struttura Complessa di Neurochirurgia dello stesso nosocomio, dove ha all’attivo più di tremila interventi chirurgici. Oltre a ciò, lo specialista vanta la partecipazione a numerosi corsi teorici e pratici svolti in Italia e all’estero, incentrati particolarmente sulla Chirurgia Vertebrale, sia come uditore/partecipante che come docente.

«Il neurochirurgo si occupa di tessuto nervoso: le sue attività partono dallo studio del cervello e del midollo spinale» spiega il Dott. Bruzzo. «Nella fattispecie, è durante la scuola di specializzazione che il Chirurgo decide se specializzarsi più verso lo studio dell’encefalo o sulla chirurgia vertebrale. Io, ad esempio, ho vissuto un innamoramento precoce verso la chirurgia vertebrale già da studente».
Postura errata: come correggerla?
«Con la diffusione dello smartworking nell’era post-Covid – spiega lo specialista – c’è stata una vera e propria esplosione di persone che hanno avuto bisogno del Neurochirurgo per ernie causate da una cattiva postura perdurata per diverso tempo e dalla sedentarietà. Quest’ultima anche in tempi normali è fautrice di patologie della colonna vertebrale, causa a loro volta di artrosi, disturbi ai dischi e problemi alle articolazioni, che vanno a inficiare il corretto svolgimento della colonna vertebrale». Proprio per questo «è importante mantenere una postura ideale e una corretta attività fisica».
Secondo il Dott. Bruzzo «siamo nati tutti con una postura perfetta, anche se da bambini siamo tendenzialmente tutti un po’ cifotici dopo essere stati nel grembo materno per 9 mesi. Nel tempo si definiscono le tre curve che caratterizzano la postura: la lordosi cervicale, la cifosi dorsale e la lordosi lombare, visibili da una prospettiva laterale e presenti perché il peso del corpo (tramite la forza di gravità, che è un vettore perpendicolare al suolo) deve essere scaricato. Di conseguenza, se io ho una colonna completamente dritta il peso andrà nelle vertebre più basse, mentre se presento delle curve che vanno a smorzare il carico e deviano l’andamento della forza peso le vertebre più basse vengono caricate tanto quanto quelle più in alto». È un discorso di fisica, ma queste curve sono fondamentali per mantenere una corretta curvatura della colonna.

Postura e sport: un binomio vincente
È in questo frangente che intervengono gli sport, alcuni dei quali risultano particolarmente utili a sviluppare muscoli in grado di provvedere al corretto mantenimento della colonna. Tra questi possiamo annoverare in prima istanza la palestra: non è vero, infatti, che i pesi fanno male. Anzi: fare pesi fa molto bene alla colonna se l’attività viene svolta correttamente.
«Dal punto di vista del professionista, la postura si valuta con un esame clinico» spiega ancora il Dott. Bruzzo. A suo dire, infatti, per valutarla è possibile mettersi davanti allo specchio in posizione eretta e controllare che le creste iliache (e, dunque, le anche) siano pareggiate, e che le due spalle siano allo stesso livello. «Piegandosi in avanti, inoltre, un osservatore può valutare se la colonna vertebrale sia dritta o meno. Si tratta di è una manovra utilizzata soprattutto con i bambini, per vedere se le scapole sono sullo stesso piano ed escludere l’eventuale presenza di scoliosi».

Cervicalgia: in cosa consiste e come si tratta
«Quando si parla di cervicale, molti pensano che per migliorare il dolore servano massaggi o esercizi mirati sulla cervicale. In realtà sarebbe sufficiente correggere la postura dal basso, in modo da agire sul peso che della testa che cade fisiologicamente sulle spalle e da evitare tutte quelle compensazioni muscolari che causano poi i dolori noti a chi soffre di cervicalgia» precisa lo specialista.
In questo scenario, un esercizio molto semplice che si può fare per agevolare la postura è il plank. Si parte dalla posizione prona, si appoggiano le punte dei piedi e i gomiti e si alza il bacino tenendo i muscoli contratti. «La costanza è fondamentale – continua il Dott. Bruzzo – anche perché per riuscire a formare la postura serve un allenamento particolare, che preveda la ripetizione di uno stesso esercizio. Così facendo, si consente al muscolo di sviluppare una memoria tale da mantenere la stessa postura anche durante le attività quotidiane. È questo il segreto di una corretta postura: anche senza accorgercene, dobbiamo rimanere correttamente posizionati».
I traumi della colonna: come comportarsi
«Tra i traumi della colonna, le fratture vertebrali sono certamente le più frequenti» spiega lo specialista, che continua: «Esse colpiscono più gli anziani e la popolazione femminile, maggiormente soggetta all’osteoporosi. Ci sono diversi tipi di fratture vertebrali, cui corrispondono diversi trattamenti, più o meno invasivi. Si possono scegliere anche opzioni conservative, come un busto o un’ortesi, nei casi in cui non ci sono deficit neurologici e non è instabile la frattura».

«In periodi come questi, in cui è possibile eseguire esami semplici come le risonanze per indirizzare i pazienti verso gli specialisti più adeguati, è bene tenere in conto tutte le opzioni. In caso di trauma, i primi campanelli d’allarme per rivolgersi a un Neurochirurgo spinale sono i sintomi neurologici: le parestesie, dei disturbi che prevedono l’addormentamento degli arti o la sensazione come di scosse elettriche negli stessi. Sintomi importanti, che non vanno mai sottovalutati» (Dott. Mattia Bruzzo).
Nel lasciare ai lettori alcuni spunti iniziali di riflessione – accompagnati da una breve serie di immagini di backstage – vi invitiamo a non perdere l’intervista completa al Dott. Mattia Bruzzo.