venerdì, Novembre 7, 2025
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Parkinson, più frequente per chi ha sofferto di ulcera: lo studio

Nuove scoperte sulla malattia di Parkinson: l’origine intestinale

Le persone che soffrono di danni alla mucosa intestinale, come ulcere o esofagiti, presentano un rischio significativamente più elevato di sviluppare malattie neurodegenerative in età avanzata. Questa affermazione trova ulteriore supporto in uno studio pubblicato sulla rinomata rivista scientifica JAMA Network Open, che suggerisce una possibile origine intestinale della malattia di Parkinson, ribaltando l’idea tradizionale che vede il cervello come punto di partenza.

Problemi gastrointestinali e malattie neurodegenerative

I problemi gastrointestinali sono spesso osservati nei pazienti affetti da disturbi neurodegenerativi, in particolare tra coloro che soffrono di Parkinson. Per molto tempo, “il Parkinson è stato descritto come una malattia che avanza dall’alto verso il basso, quindi inizia nel cervello e poi arriva all’intestino”, afferma Subhash Kulkarni, autore dello studio e assistente professore al Beth Israel Deaconess Medical Center. Tuttavia, nuove ipotesi suggeriscono un meccanismo opposto, in cui la malattia potrebbe avere origine nell’intestino per poi diffondersi al cervello.

Lo studio

L’analisi condotta ha coinvolto 9.350 pazienti privi di diagnosi di Parkinson, sottoposti a endoscopia con biopsia tra il 2000 e il 2005, con un’età compresa tra 50 e 64 anni. I risultati hanno evidenziato che il danno alla mucosa gastrointestinale, spesso legato alla presenza di ulcera peptica e associato all’infezione da Helicobacter pylori, comporta un aumento del 76% del rischio di sviluppare la malattia di Parkinson durante un periodo di follow-up di circa 15 anni.

Danni gastrointestinali e diagnosi precoce

Lo studio ha inoltre rilevato che i pazienti avevano sofferto di problemi gastrointestinali molto prima di ricevere la diagnosi di Parkinson, con un intervallo medio superiore a 14 anni. Questi risultati rafforzano il messaggio della ricerca, finanziata dal National Institute on Aging, dall’American Gastroenterological Association e dall’Università di Harvard. “I medici dovrebbero monitorare coloro che soffrono di danni alla mucosa intestinale, perché ciò potrebbe consentire di diagnosticare e trattare precocemente il Parkinson, prima che si manifestino i sintomi classici come la rigidità o il tremore”, spiegano i ricercatori.

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