Vene varicose: il quadro generale su un disturbo molto comune

Si manifestano come delle macchie scure sulle gambe, in rilievo, e incidono certamente sull’estetica, ma non solo. Vene varicose e capillari dilatati degli arti inferiori sono patologie molto frequenti, che colpiscono entrambi i sessi, in maniera particolare le donne. Ma le persone che soffrono di questi disturbi hanno a che fare con una patologia che va ben oltre l’aspetto puramente estetico. Ne parliamo con il Dott. Andrea Maria Scarpa, Medico Chirurgo esperto in Medicina Rigenerative ed Estetica.

Cosa sono le vene varicose?

«Non si tratta solamente di una questione estetica. I capillari dilatati si rivelano spesso una spia di una predisposizione genetica all’insufficienza venosa e anticipano le vene varicose. Le vene varicose, o varici, sono vene superficiali che si ingrossano in conseguenza di un aumento della pressione e del funzionamento scorretto delle valvole interne ai vasi che regolano la risalita del sangue dai piedi verso il cuore. Di fronte ad una vena “debole”, con scarsa elasticità, il flusso del sangue si altera e invece di raggiungere il cuore con facilità, aumenta la resistenza e causa uno sforzo eccessivo per la vena che con il passare del tempo la dilata, danneggiandola».

 

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© Dott. Andrea Maria Scarpa

 

Da cosa ha origine il disturbo?

«Le cause vanno ricercate prevalentemente in fattori genetici, ma una congenita debolezza delle pareti vascolari può essere aggravata da fattori quali ormoni, postura, stile di vita, fumo. Per questo motivo le figlie e i figli di pazienti con vene varicose dovrebbero eseguire una visita di controllo per intervenire prima che il danno sia grave».

Cos’è e come funziona la T.R.A.P. per l’insufficienza venosa?

«Con l’acronimo T.R.A.P. si indica la Fleboterapia Tridimensionale, un trattamento di medicina rigenerativa che punta a ripristinare la tonicità delle pareti venose, perché il sistema vascolare possa riprendere a funzionare in modo corretto. Ha un effetto curativo, assicura, infatti, la correzione dell’ipertensione venosa ed un miglioramento dei sintomi (pesantezza, gonfiore, crampi notturni). Garantisce, inoltre, un’efficace prevenzione delle complicanze della malattia varicosa, quali flebiti, trombosi e ulcere da stasi. Vene e capillari scompaiono alla vista perché il risultato funzionale si accompagna ad uno straordinario risultato estetico. Il trattamento consiste in microiniezioni, è ambulatoriale, non doloroso e consente di ritornare immediatamente alle normali attività lavorative e sociali».

Il problema è sempre visibile ad occhio nudo?

«Purtroppo no, ecco perché la terapia prevede l’utilizzo di un transilluminatore che permette di osservare a fondo lo stato delle vene, andando oltre ciò che si vede ad occhio nudo. L’utilizzo di questo particolare strumento, in grado di evidenziare meglio i vasi venosi, permette di trattare il circolo superficiale e perforante nel suo insieme, inclusi i vasi non visibili. E se il quadro è particolarmente grave lo si valuta ecograficamente con l’eco-doppler. Perché, come abbiamo detto, il disturbo va ben oltre le macchie visibili sulle gambe».

Quante sedute sono necessarie e ogni quanto tempo?

«Non è possibile dare una risposta univoca. Dipende ovviamente da paziente a paziente. Non a caso la prima visita è fondamentale per valutare le problematiche e le soluzioni specifiche per quello specifico caso. Tuttavia, in linea generale, potrebbero essere sufficienti mediamente dalle quattro alle otto sedute da eseguire una volta al mese».