La sostituzione protesica di spalla è un intervento piuttosto comune al giorno d’oggi. Come abbiamo avuto modo di vedere in precedenza, in questo genere di operazione possono essere utilizzati due diversi tipi di protesi.

  • Le protesi anatomiche, composte da una parte sferica o semisferica nell’omero e da una piatta da inserire nella scapola. Vengono applicate quando le componenti ossee e tendinee sono ancora in discrete condizioni, ragion per cui sono scelte prevalentemente per il trattamento di pazienti più giovani.
  • Le protesi inverse, largamente più utilizzate e al cui interno sono presenti componenti invertite. La media dei pazienti a cui vengono impiantate protesi inverse si aggira sui 75-78 anni, ma la richiesta per necessità funzionali arriva anche dagli sportivi e da coloro le cui componenti tendinee molli o quelle ossee (o entrambe) risultino gravemente compromesse.

In questa sede, il Dott. Nicola Ivaldo, Medico chirurgo specializzato in Ortopedia della spalla, illustra il post operatorio negli interventi di sostituzione protesica di spalla.

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