Una giovane donna è stata salvata grazie alla tecnologia e alla stampa 3D presso l’ospedale San Giovanni di Dio a Firenze. Sottoposta a un intervento alla milza, è stata dimessa il giorno successivo, grazie all’utilizzo combinato della stampa 3D e di un approccio laparoscopico minimamente invasivo.
La sua condizione, un aneurisma dell’arteria splenica, rappresenta una patologia rara e potenzialmente letale, richiedendo talvolta la rimozione dell’organo. Tuttavia, il team medico è riuscito a preservare la milza, un organo vitale per il sistema immunitario, garantendo un trattamento efficace e una rapida ripresa.
La realizzazione della milza 3d
L’impiego della stampa 3D ha permesso ai medici di creare un modello personalizzato del paziente, svolgendo un ruolo cruciale nella pianificazione precisa dell’intervento. La realizzazione di un dettagliato modello 3D, che includeva strutture anatomiche come la milza, il pancreas e i vasi splenici, ha fornito preziose informazioni sia prima che durante l’intervento, contribuendo al suo successo.
L’esempio di integrazione tra tecnologie avanzate nel campo biomedicale e sanitario è arrivato da Bio3DModel, che ha prodotto la stampa in 3D della milza, offrendo un supporto cruciale all’équipe medica dell’ospedale San Giovanni di Dio di Firenze durante l’intervento.
Il team, guidato dal direttore del dipartimento chirurgico Stefano Michelagnoli, comprendeva il primario della Chirurgia generale, Alessandro Anastasi, che ha eseguito l’intervento, e il chirurgo vascolare Emiliano Chisci. La tecnica impiegata si basava sull'”esclusione” dell’aneurisma mediante la sua legatura. ”Preservare la milza in casi del genere è spesso impegnativo, soprattutto quando l’aneurisma entra quasi nella milza – spiega Chisci – Tuttavia siamo riusciti a preservare l’organo escludendo un grande aneurisma dell’arteria splenica”.
La collaborazione con gli ingegneri Giovan Battista Semplici e Federica Giovannini è stata fondamentale. Attraverso un paio di incontri online con i chirurghi e durante il periodo di preparazione del paziente per l’ospedalizzazione, gli ingegneri sono riusciti a creare il modello 3D preciso necessario per guidare l’intervento intraoperatorio.
“Preservare la milza in casi del genere è spesso impegnativo, soprattutto quando l’aneurisma entra quasi nella milza – ha spiegato in una nota dell’Azienda Usl Toscana Centro Emiliano Chisci, chirurgo vascolare che assieme al primario della Chirurgia generale, Alessandro Anastasi, e alla guida del direttore del dipartimento chirurgico, Stefano Michelagnoli, ha condotto l’intervento – Tuttavia siamo riusciti a preservare l’organo escludendo un grande aneurisma dell’arteria splenica”.


