L’artrosi dell’anca è una patologia degenerativa che colpisce una delle articolazioni più importanti e complesse del corpo umano, influenzando la qualità di vita di milioni di persone. Per gestire i sintomi di questa condizione e rallentarne la progressione, i trattamenti conservativi giocano un ruolo cruciale. Tra questi, il trattamento infiltrativo con acido ialuronico si è affermato come una delle opzioni più efficaci.
Approfondiamo l’argomento insieme alla Dott.ssa Maria Laura Lopes, medico fisiatra, per comprendere l’importanza della tecnica eco-guidata in questo contesto.
La tecnica infiltrativa e il suo razionale
“Il trattamento infiltrativo nell’artrosi dell’anca consiste normalmente nell’utilizzo di acido ialuronico”, spiega la Dott.ssa Lopes. Tuttavia, l’anca è un’articolazione profonda, situata in una zona anatomica complessa. Ciò rende indispensabile l’utilizzo di una guida ecografica durante il trattamento infiltrativo. “Essendo un’articolazione profonda, è fondamentale essere certi di raggiungere il punto giusto e posizionare il farmaco esattamente all’interno dell’articolazione”, sottolinea la Dott.ssa Lopes.
La tecnica eco-guidata non è soltanto una questione di precisione, ma anche di sicurezza. “Attraverso l’ecografia possiamo evitare di lesionare strutture importanti come arterie o vene, che si trovano nella stessa area anatomica”, spiega l’esperta. Infatti, la regione dell’anca è attraversata da un complesso intreccio di vasi sanguigni e nervi, il che rende un’infiltrazione “a mano libera” estremamente rischiosa.
Grazie alla tecnologia ecografica, il medico può visualizzare in tempo reale l’ago e monitorare il percorso verso l’articolazione, minimizzando il rischio di complicanze. Questo aspetto è cruciale per garantire l’efficacia del trattamento e ridurre al minimo gli effetti collaterali.