Una delle emergenze che nei prossimi anni il sistema sanitario nazionale si troverà ad affrontare è l’aumento progressivo del numero di cittadini afflitti dal diabete. Ad oggi ne è afflitta il 6% della popolazione italiana e tra il 15% e il 30% di questi, si ritrova a dover convivere con una manifestazione cronica della malattia: il piede diabetico.
I DATI SONO ALLARMANTI
Questa condizione clinica è invalidante e porta complicazioni nel piede sia di tipo neuropatico sia vascolare che insieme a fumo, obesità e mancato controllo dell’indice glicemico possono portare all’amputazione dell’arto. L’amputazione è un fallimento della cura e si arriva a questa difficile scelta a seguito della comparsa di neuropatia e vasculopatia che, combinati con altri fattori come obesità, mancato controllo glicemico, sedentarietà ed età, rendono il quadro clinico allarmante. L’80% dei pazienti diabetici va incontro ad un’ulcera e, in un caso su 5, ad amputazione dell’arto. Sono dati allarmanti. In Italia si è istituita un’equipe medica multidisciplinare nel trattamento del diabete e delle ulcere per prevenire le amputazioni. “Ma il trattamento del piede diabetico porta ad un aumento dei costi, sia della spesa per la Sanità, per via dei trattamenti, sia per le famiglie che devono assistere i pazienti, pazienti che sono sempre più giovani” come sottolinea il professor Vito Michele Cassano, Presidente della Commissione di albo nazionale dei Podologi.
GLI STUDI SUL PIEDE DIABETICO
Quello che è emerso dal 1° Congresso della Commissione di albo nazionale Podologi tenutosi a Napoli è che la ricerca italiana è pronta ad affrontare questo nuovo allarme sociale. Va infatti ricordato che la sindrome del piede diabetico è aggressiva quasi tanto quanto un cancro del colon o della prostata. Al centro di Diabetologia dell’Ospedale Campo di Marte è stata utilizzata un’innovativa garza nata dalla ricerca tecnologica di Chirlab, “intellectual property company” nata nel 2019 dall’incontro di ricercatori, clinici altamente qualificati e manager dell’industria farmaceutica: si tratta di una medicazione avanzata attiva nella rigenerazione tessutale delle lesioni della cute e croniche. Un trattamento in cui si combinano polimeri naturali, polimeri sintetici biodegradabili e totalmente riassorbibili, funzionalizzanti naturali. “La garza impiegata, sia in casi di amputazioni minori che in situazioni ulcerative gestibili, ha reso il lavoro dello staff medico più semplice perchè il paziente era più aderente alle cure grazie al minor numero di medicazioni che abbassano anche l’impatto di tempo dedicato al trattamento dei medici. Il mantenimento della medicazione per più tempo ha portato a ottimi risultati arrivando, in alcuni casi, a salvare l’arto dall’amputazione. In un caso eclatante a una amputazione minore trasmetatarsale con deiscenza con osso esposto, abbiamo verificato una cicatrizzazione ottimale e un regresso dell’ulcera.” conclude il dottor Cassano. “Se questa è la sfida sanitaria che ci attende nei prossimi anni possiamo essere orgogliosi dei medici e dei ricercatori che stanno perfezionando questo nuovo e innovativo sistema di medicazioni nei laboratori italiani Chirlab circondandosi di esperti che ogni giorno sul campo combattono questa nuova emergenza”.