venerdì, Novembre 7, 2025
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I colpi d’aria sono davvero pericolosi per la salute?

Quante volte abbiamo sentito dire: “Sto male, ho preso un colpo d’aria!” o “Non stare vicino alla finestra aperta, rischi un torcicollo!”? Soprattutto nella cultura popolare italiana, il colpo d’aria è spesso considerato responsabile di dolori muscolari, raffreddori improvvisi, torcicollo o nevralgie. Ma quanto c’è di vero in questa convinzione? I colpi d’aria sono davvero pericolosi per la salute o si tratta di un mito? A rispondere è la FNOMCeO, Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri, tramite la rubrica “Dottore, ma è vero che…?“.

Colpo d’aria e dolori muscolari: un legame reale?

“Una maggiore probabilità che si verifichi una contrattura muscolare con l’improvvisa esposizione al freddo, soprattutto dopo uno sforzo, sembra per esempio essere un’esperienza comune, che tutti tendiamo a dare per scontata”, spiegano gli esperti della FNOMCeO. Tuttavia, nonostante questa convinzione diffusa, quando si cercano evidenze scientifiche a supporto dell’idea che colpi d’aria, spifferi o improvvisi raffreddamenti possano causare dolori muscolari, cervicali o mal di schiena, “è difficile trovare riferimenti concreti nella letteratura scientifica internazionale o nei più autorevoli libri di medicina”.

Freddo e infezioni respiratorie: cosa dice la scienza?

Esistono, invece, alcune prove che suggeriscono un legame tra il freddo e le infezioni delle alte vie respiratorie. Tuttavia, la FNOMCeO chiarisce che la ragione principale per cui in inverno ci si ammala di più non è il calo delle temperature in sé, ma piuttosto il fatto che, a causa del clima rigido, si trascorre più tempo al chiuso in ambienti affollati, come scuole, cinema o locali.

Si ipotizza, inoltre, che il raffreddamento possa influire sul sistema immunitario in vari modi. Tra le possibili spiegazioni vi è una costrizione dei vasi sanguigni che ostacola la risposta immunitaria, una ridotta attività delle ciglia che rivestono le vie aeree e contribuiscono a eliminare gli agenti esterni, e un effetto irritante diretto dell’aria fredda, soprattutto se secca, sulle mucose.

Freddo e aria condizionata: fattori concorrenti ma non sufficienti

“Tutti questi fattori, dovuti alla stagione invernale o, al contrario, d’estate all’abuso di aria condizionata, possono concorrere all’insorgenza di malattie”, spiegano gli esperti, “ma da soli non bastano a provocare raffreddori, otiti, mal di gola o influenza”. Queste malattie hanno infatti una base infettiva e richiedono l’intervento di un virus o di un batterio. In altre parole, senza la presenza di un germe, né il freddo né gli spifferi possono essere considerati responsabili di farci ammalare.

Il pericolo della “paura dell’aria”

Ma perché questa convinzione popolare può essere addirittura pericolosa? “La ‘paura dell’aria’ porta con sé conseguenze paradossali”, spiegano gli esperti. “Nel caso delle infezioni delle vie aeree, per esempio, il rischio di contagio nei luoghi affollati come le aule scolastiche si riduce proprio aprendo spesso le finestre, per far circolare aria fresca. L’inquinamento indoor dovuto alla presenza di radon, un gas cancerogeno che si libera naturalmente dal terreno, al fumo prodotto da camini e stufe, e quello di tabacco, è considerato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità un importante fattore di rischio per l’insorgenza di malattie respiratorie”.

Inoltre, nei Paesi del Nord Europa, i bambini giocano all’aperto anche con temperature molto rigide, ignorando il maltempo, senza ammalarsi più dei bambini italiani. Anzi, l’Italia ha il primato europeo per obesità infantile, in parte dovuto a un’eccessiva inattività, spesso causata dalla paura di “prendere freddo”.

L’importanza della ventilazione nelle stagioni calde

Il caso estremo di questa “paura dell’aria” si manifesta soprattutto in estate, quando il timore della corrente d’aria impedisce di alleviare il calore. Non solo si evitano le finestre aperte, che permetterebbero il passaggio di aria fresca, ma spesso si rinuncia anche all’uso di ventilatori o aria condizionata. Eppure, questi sistemi di ventilazione sono essenziali per abbassare la temperatura e mantenere un ambiente salubre, soprattutto durante le ondate di calore, la cui frequenza e intensità aumenteranno a causa del cambiamento climatico.

Secondo gli esperti, questo timore irrazionale della corrente d’aria può avere gravi conseguenze per la salute, soprattutto degli anziani. Durante le ondate di calore, la ventilazione adeguata può essere fondamentale per evitare colpi di calore e altre patologie legate alle alte temperature. “La corrente d’aria, lungi dal danneggiarli, in questi casi può salvare loro la vita”, sottolinea la FNOMCeO, invitando a non sottovalutare l’importanza di un ambiente ben ventilato.

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