Le protesi mammarie nascono nel 1963. Inizialmente realizzate in silicone (sia l’involucro che il gel interno), negli anni i materiali utilizzati per la loro creazione hanno vissuto diverse variazioni.
Le protesi composte interamente di silicone crearono fin da subito un problema che sussiste ancora oggi. Si tratta di una normale reazione da corpo estraneo che, clinicamente, si traduce con la formazione di una capsula. Questa, diventando sempre più rigida, crea un effetto di indurimento alla mammella. In un primo momento è solo palpatorio ma, nel corso degli anni, rischia di coinvolgere l’intera mammella, con conseguente necessità di intervenire per asportare la protesi. Le protesi al poliuretano sono arrivate sul mercato già dalla fine degli anni ’70, facendo notare fin da subito la differenza» continua il Dott. Franco Lauro. La schiuma di poliuretano utilizzata per ricoprire il gel in silicone, infatti, «crea nelle pazienti una reazione infiammatoria iniziale, che, però, successivamente si stabilizza.
Ne parliamo con il Dott. Franco Lauro, specialista in Chirurgia plastica, estetica e ricostruttiva.