sabato, Maggio 17, 2025
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Ictus, quali disturbi della vista possono essere sintomi?

I sintomi più comuni dell’ictus cerebrale

La paralisi di un solo lato del corpo e la difficoltà a parlare sono tra i sintomi più noti e facilmente riconoscibili dell’ictus cerebrale. Tuttavia, esistono anche altri segnali meno conosciuti, come i problemi visivi. Tra questi, rientrano la visione offuscata, la visione doppia e persino la cecità improvvisa in uno o entrambi gli occhi. Questi sintomi possono essere indicativi di un ictus in corso e necessitano di immediata attenzione medica.

I disturbi visivi legati all’ictus

I disturbi visivi causati dall’ictus cerebrale si manifestano sempre in maniera improvvisa e possono presentarsi in diverse forme. Tra i più comuni troviamo:

  • Amaurosi: impossibilità di vedere da un solo occhio.
  • Diplopia: visione doppia quando si osserva un oggetto con entrambi gli occhi; la visione normale si ripristina chiudendo un occhio.
  • Emianopsia: difficoltà a vedere gli oggetti in una metà del campo visivo, sia a destra che a sinistra.
  • Oscillopsia: visione offuscata causata da una percezione oscillante degli oggetti fissi.

Le cause dei disturbi visivi da ictus

Nel caso dell’amaurosi, il problema è legato a un disturbo circolatorio che interessa l’occhio, in particolare la retina. Le arterie che portano il sangue al cervello, infatti, lo conducono anche all’occhio. Questo tipo di disturbo deve essere sempre considerato come un possibile segnale di problemi di circolazione cerebrale. Negli altri casi di disturbi visivi, il problema interessa le arterie vertebrali, che si trovano lungo le vertebre cervicali.

Riconoscere i disturbi visivi nell’ictus

I disturbi della vista legati all’ictus non sono facili da quantificare, poiché spesso vengono sottovalutati o attribuiti a problematiche di natura oculistica anziché neurologica. Tuttavia, si stima che almeno il 20% delle persone colpite da ictus ischemico presentino un disturbo visivo tra quelli elencati.

“È importante che la popolazione sia consapevole che anche i disturbi visivi vadano annoverati tra i sintomi di un possibile ictus cerebrale,” afferma il dott. Massimo Del Sette, Direttore U.O.C. Neurologia del Policlinico San Martino di Genova. “Riconoscerli è fondamentale perché può fare risparmiare tempo prezioso per iniziare le terapie prima possibile, consentendo una diagnosi precoce e un trattamento più efficace. I problemi visivi spesso vengono sottovalutati, o attribuiti a problemi oculari, oppure, specie se associati a cefalea, attribuiti a crisi emicranica.”

I problemi visivi dopo un ictus

Uno dei disturbi visivi più comuni che si verificano dopo un ictus è la perdita parziale o totale del campo visivo, in uno o entrambi gli occhi. Questo problema richiede una riabilitazione specifica per aiutare il paziente a gestire i cambiamenti nella propria visione. In Italia, si stima che il 60% delle persone sopravvissute a un ictus sviluppi un’emianopsia, con il 50% di queste che guarisce spontaneamente nel primo mese. Tuttavia, dopo sei mesi, l’emianopsia tende a diventare cronica.

La riabilitazione visiva post-ictus

Dopo la fase acuta di un ictus, è possibile intraprendere un percorso di riabilitazione per migliorare le funzioni visive compromesse. Sebbene il cervello non possa generare nuove cellule per sostituire quelle danneggiate, grazie alla neuroplasticità, le cellule non danneggiate possono riorganizzarsi per compensare le perdite funzionali.

Attualmente, esistono diverse tecniche di riabilitazione visiva, che aiutano il paziente a recuperare parzialmente o a migliorare la propria visione, una funzione fondamentale per mantenere l’autonomia. La riabilitazione visiva deve essere seguita da un’équipe multidisciplinare, che include oculisti, ortottisti e neurologi specializzati in ictus e ipovisione.

La diagnosi e il trattamento

La diagnosi dovrebbe avvenire già durante il ricovero ospedaliero, prima della dimissione del paziente, e coinvolgere uno specialista oculistico o neurologico. Dopo la dimissione, il paziente può essere indirizzato a un Centro di Riabilitazione per le Disabilità Visive per proseguire il percorso di recupero.

Anche se nessun trattamento può riportare il paziente allo stato di salute precedente all’ictus, ci sono esercizi che possono essere eseguiti a casa, spesso supportati da dispositivi di telemedicina. Questi strumenti consentono al paziente di essere seguito a distanza dal proprio medico o specialista, migliorando così la qualità della riabilitazione visiva.

La prevenzione dell’ictus: l’importanza di riconoscere i sintomi

“La conoscenza dei fattori di rischio e il riconoscimento tempestivo dei sintomi, insieme al fattore tempo, sono fondamentali in questa patologia,” conclude Andrea Vianello, Presidente di A.L.I.Ce. Italia odv. “Il rischio ictus può essere ridotto seguendo alcuni semplici consigli, come: smettere di fumare, ridurre ipertensione e colesterolo attraverso una dieta sana, perdere peso in eccesso, limitare l’uso di alcolici, fare regolare attività fisica (fin da bambini) e assumere i farmaci prescritti dal proprio medico.”

Fonte: A.L.I.Ce. Italia

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