mercoledì, Marzo 26, 2025
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Angioplastica e bypass, quali sono le differenze? – Risponde il Dott. Luigi Martinelli, cardiochirurgo

L’angioplastica coronarica e il bypass aortocoronarico sono due delle principali opzioni terapeutiche per il trattamento delle malattie coronariche, ma sebbene entrambe mirino a migliorare il flusso sanguigno al cuore, le loro modalità e indicazioni differiscono notevolmente. Quale tra queste due procedure è la più indicata per un paziente? Scopriamolo insieme al Dott. Luigi Martinelli, illustre cardiochirurgo.

“La patologia coronarica richiede spesso la riapertura delle coronarie o comunque il ripristino del flusso di sangue nel cuore. Infatti l’angina pectoris è quel dolore che si ha quando il cuore non riceve abbastanza sangue” spiega il Dott. Martinelli.

Angioplastica e bypass coronarico: le differenze principali

“Le due metodiche sono molto diverse. L’angioplastica viene effettuata mediante un catetere, cioè un tubicino sottile con un palloncino in punta che viene introdotto da un’arteria, adesso l’arteria radiale, passa nella coronaria malata e la apre. Il bypass aortocoronarico è più complesso perché si tratta di un vero e proprio intervento cardiochirurgico, che prevede l’utilizzo di condotti naturali – ovvero le vene safene o le arterie mammarie – per superare le zone dove le coronarie sono malate. Quindi ognuna delle due metodiche ha delle indicazioni specifiche. In situazioni di emergenza si può effettuare l’angioplastica. In casi più complessi è meglio utilizzare il bypass aortocoronarico. I risultati a distanza sono sovrapponibili, in alcuni casi sono migliori con il bypass aortocoronarico: anche se è un intervento più complesso, certe persone possono beneficiare in maniera importante di questa procedura chirurgica”.

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