L’avviso dell’OMS sul vaiolo delle scimmie
Il direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (OMS), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha lanciato un appello urgente riguardo alla nuova epidemia di Mpox, conosciuta anche come vaiolo delle scimmie. “Voglio essere chiaro: questa nuova epidemia di Mpox può essere controllata e fermata”, ha dichiarato. Per raggiungere questo obiettivo, ha sottolineato la necessità di un’azione concertata tra agenzie internazionali, partner nazionali e locali, società civile, ricercatori, produttori e Stati. L’approccio deve basarsi su principi di equità, solidarietà globale, responsabilizzazione della comunità, diritti umani e coordinamento tra i settori.
Risposta globale e finanziamento
Secondo Ghebreyesus, per rispondere efficacemente a questa complessa epidemia, è necessaria una risposta internazionale completa e coordinata. “Per finanziare questo lavoro e fermare l’epidemia il più rapidamente possibile, le nostre stime iniziali sono che il Piano strategico globale di preparazione e risposta (Sprp) a Mpox necessiti di circa 135 milioni di dollari nei prossimi 6 mesi per la fase acuta dell’epidemia”, ha evidenziato. Tuttavia, è probabile che l’importo stimato aumenterà con l’aggiornamento del piano in base alle crescenti esigenze.
Richiesta di risorse e aggiornamenti sul finanziamento
Il direttore generale ha aggiunto che un appello dedicato al finanziamento verrà pubblicato all’inizio della prossima settimana, sollecitando i donatori a fornire le risorse necessarie. Ha anche ringraziato coloro che hanno già fatto promesse di finanziamento all’OMS e ad altri partner. Ghebreyesus ha inoltre aggiornato sulle misure adottate per una risposta globale e in Africa, dove si sta verificando un’impennata dei casi.
I dati sull’epidemia di Mpox
Dal 2022, quando è iniziata l’epidemia globale di Mpox, sono stati segnalati all’OMS oltre centomila casi confermati. “Il virus continua a circolare a livelli bassi nel mondo”, ha affermato il direttore generale. Tuttavia, la regione africana ha registrato una crescita e un’espansione geografica senza precedenti dell’epidemia, con la trasmissione ora concentrata nella Repubblica Democratica del Congo (RDC). Nel 2024, il 90% dei casi segnalati a livello globale si è verificato in questo Paese, con oltre 16.000 casi sospetti e 575 decessi.
Focolai e diffusione del virus
L’impennata dei casi è causata da due distinti focolai di due cladi del virus Mpox, che si stanno diffondendo in diverse parti della RDC. La rapida diffusione del nuovo ceppo, il clade 1b, ha portato alla decisione di dichiarare l’emergenza sanitaria pubblica di interesse internazionale (Pheic). Nel mese scorso, casi di clade 1b sono stati segnalati in quattro Paesi confinanti con la RDC, ovvero Burundi, Kenya, Ruanda e Uganda, dove Mpox non era stato precedentemente segnalato. Questa settimana sono stati segnalati casi anche in Thailandia e Svezia.
Piano strategico globale di preparazione e risposta
Di fronte a questa situazione, l’OMS ha stilato un Piano strategico globale di preparazione e risposta per fermare i focolai di trasmissione da uomo a uomo di Mpox. Questo piano si concentra su quattro aree principali:
- Implementazione di strategie di sorveglianza e risposta: Rafforzare i sistemi di sorveglianza per monitorare e rispondere rapidamente ai focolai.
- Promozione della ricerca e accesso equo alle contromisure mediche: Facilitare la ricerca e garantire che le contromisure mediche siano accessibili a tutti.
- Riduzione della trasmissione zoonotica: Minimizzare il rischio di trasmissione del virus dagli animali all’uomo.
- Responsabilizzazione delle comunità: Coinvolgere attivamente le comunità nella prevenzione e nel controllo delle epidemie.
Riunione informativa e prossimi aggiornamenti
Il direttore generale dell’OMS ha concluso spiegando che la riunione informativa tenutasi ieri è stata richiesta dai membri del Comitato permanente per la prevenzione, la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie, che ha tenuto la sua prima riunione straordinaria giovedì scorso, appena 24 ore dopo la dichiarazione dell’emergenza internazionale. “Ulteriori aggiornamenti saranno discussi nella quinta riunione del Comitato permanente del 3 e 4 settembre”, ha informato Ghebreyesus.


