mercoledì, Marzo 19, 2025
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Quattro passi in un bellissimo sito Unesco: la Langa del Barolo

Situata a nord-ovest del sistema collinare delle Langhe, la zona del Barolo vanta un’estensione di oltre 3mila ettari di territori diversi, riuniti insieme a rappresentare il fulcro della produzione dell’omonimo vino.

Le aree comunali presente al suo interno sono nove (Barolo, Castiglione Falletto, Diano d’Alba, La Morra, Monforte d’Alba, Novello e Serralunga d’Alba), tutte interessate dalla produzione del vitigno Nebbiolo, dal quale – a seguito di un lungo periodo di affinazione – si ottiene il Barolo, vino celebre in tutto il mondo sia per l’unicità del suo ciclo produttivo che per la lunga tradizione storica che gli valse, nel corso del XIX secolo, il titolo di ambasciatore della Casa Reale dei Savoia nelle corti d’Europa.

Un paesaggio mozzafiato per un sito Unesco senza eguali

Il paesaggio che caratterizza la “Langa del Barolo” è prevalentemente monoculturale. Al suo interno i vigneti si estendono con continuità sui pendii dei versanti collinari, intervallati qua e là da borghi di impianto medievale, dai quali spesso si ergono imponenti e caratteristici castelli. Un’architettura inserita in un contesto naturalistico magico, il cui connubio non ha davvero pari.

I luoghi connessi alla produzione del Barolo sono molti, come testimoniato dalle storiche aziende vitivinicole della zona, molte delle quali fondate addirittura secoli addietro.

Come accennato poc’anzi, l’area comprende i territori storicamente favorevoli alla coltivazione del vitigno Nebbiolo, da cui si produce un vino rosso a lungo invecchiamento divenuto ormai un simbolo dell’Italia nel mondo: il Barolo, per l’appunto.

Una passeggiata tra le vigne alla scoperta di paesaggi antichi

Relax, attività all’aria aperta, lunghe passeggiate e degustazioni di vino e cibi tipici che fan davvero bene all’anima. Sono questi gli ingredienti fondamentali per una visita nella Langa del Barolo che si rispetti, all’insegna della salute del corpo e dello spirito. Ne è testimone la celebre “cura dell’uva”, spesso adottata in questi luoghi nel periodo autunnale per disintossicare e rigenerare l’organismo.

Luoghi che tutto l’anno vantano un vero e proprio pellegrinaggio di turisti e curiosi, che raggiunge l’apice nei mesi di settembre, ottobre e novembre, periodo di vendemmia, formaggi e tartufo. Quello più celebre è fuor di dubbio il bianco d’Alba, rinomato a livello internazionale.

Passeggiare lungo le colline rigate da ordinati vigneti, passare in mezzo a quelle coltivazioni che, viste dall’alto, sembrano quasi “pettinate”, fare tour di cascine e cantine tra le più celebri d’Europa immersi in paesaggi ricchi di storia, cantati dai poeti e raccontati dai letterati di ogni secolo. Sede della Casa Reale, patria di un relax e un benessere che non hanno davvero eguali.

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