giovedì, Febbraio 13, 2025
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Assemblea Elettorale FNOMCeO: il contributo degli Ordini Provinciali al futuro della professione medica

Crediti foto: TG Sanità FNOMCeO

L’eco del voto per l’elezione dei vertici della FNOMCeO – la Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri – risuona ancora forte nel mondo della professione medica. Un appuntamento cruciale, come riportato dal TG Sanità della FNOMCeO, che ha visto la partecipazione attiva dei presidenti e dei rappresentanti degli Ordini provinciali, eletti dalle assemblee degli iscritti, con l’obiettivo di rinnovare gli organi di rappresentanza locale e delineare le strategie per il futuro della sanità italiana.

Un passaggio fondamentale per il futuro della professione medica, che avviene in un momento particolarmente delicato per il Servizio Sanitario Nazionale. L’assemblea elettorale ha rappresentato un momento di confronto costruttivo e responsabile, segnato dalla necessità di affrontare sfide urgenti: la valorizzazione del ruolo del medico, la lotta contro la violenza sul personale sanitario, la carenza di professionisti nelle strutture ospedaliere e sul territorio, nonché il rilancio della medicina territoriale e specialistica.

Un programma ambizioso per il futuro della professione

A testimoniarlo sono le dichiarazioni dei protagonisti di questa tornata elettorale. Il Dott. Antonio Magi, presidente OMCEO Roma,  ha sottolineato l’urgenza di “ridare fiato alle rivendicazioni e alla funzione del medico, rimettendo al centro la sua importanza all’interno del Servizio Sanitario Nazionale. Oggi il medico non è più un ‘tuttologo’: esistono varie specializzazioni e il lavoro di squadra con altre professioni sanitarie è imprescindibile, ma ciò non deve sminuire il ruolo centrale del medico”.

Un altro tema cruciale è quello dell’esodo dei giovani professionisti all’estero. Il Dott. Magi ha evidenziato come “le nostre facoltà di Medicina formano professionisti di altissimo livello, ma la scarsa attrattività del sistema sanitario italiano – con stipendi bassi e condizioni di lavoro difficili – spinge i medici a cercare opportunità altrove. È necessario garantire retribuzioni adeguate e opportunità di carriera affinché i giovani possano restare in Italia”.

Un rinnovato rapporto con i cittadini e la politica

Un punto chiave emerso durante l’assemblea è stato il ruolo sociale del medico e la necessità di rafforzare il legame con i cittadini. “La professione medica – ha dichiarato il Dott. Guido Marinoni, presidente OMCEO Bergamo – non può essere considerata un mero supporto tecnico. Dobbiamo costruire un’alleanza con i cittadini per far comprendere alla politica che il sistema sanitario non può essere riorganizzato senza l’apporto della professione medica. Noi siamo portatori di competenze non solo tecniche, ma anche etico-deontologiche e organizzative, ed è necessario che questo venga riconosciuto”.

Un altro tema caldo è la crescente burocratizzazione della professione, che sottrae tempo prezioso alla cura del paziente. Il Dott. Fulvio Borromei, presidente OMCEO Ancona, ha ribadito: “Non possiamo più permetterci di subire decisioni burocratiche se non è concordato insieme alle rappresentanze mediche. Il tempo clinico è il cuore pulsante della nostra professione e dobbiamo difenderlo con forza”.

Bioetica, deontologia e nuove tecnologie: le sfide del futuro

Tra le priorità del nuovo Comitato Centrale, spicca la necessità di aggiornare il Codice Deontologico, come sottolineato dal Dott. Guido Giustetto, presidente OMCEO Torino: “Il nostro Codice risale al 2014, ma in questi dieci anni la società è profondamente cambiata. È fondamentale rivedere le tematiche bioetiche, come l’inizio e il fine vita, per chiarire il ruolo del medico in contesti sempre più complessi”.

La difesa della medicina territoriale e della sanità pubblica

La Dott.ssa Paola David, presidente dell’OMCEO di Pistoia, ha sottolineato la necessità di rafforzare il rapporto tra medici di famiglia e sistema ospedaliero per rispondere alle esigenze di una popolazione sempre più anziana e fragile: “Il medico di medicina generale in accordo con il sistema ospedaliero perché il sistema e il percorso assistenziale non può prescindere dall’unione di queste figure per garantire ai cittadini una sanità equa per tutti”.

Un concetto ribadito anche dal Dott. Luigi Sodano, presidente OMCEO Napoli: “Dobbiamo garantire una sanità di prossimità, che offra ai cittadini cure adeguate vicino a casa o al luogo di lavoro. La medicina generale e la specialistica territoriale sono il primo punto di riferimento per i pazienti e devono essere potenziate”.

Uno degli argomenti più delicati affrontati nel corso dell’Assemblea è stato il crescente fenomeno delle aggressioni nei confronti del personale sanitario. Il Dott. Emilio Montaldo, presidente OMCEO Cagliari, ha espresso preoccupazione per la deriva che sta prendendo il rapporto tra medici e pazienti: “Il medico viene sempre più spesso visto come il primo bersaglio del malcontento, a causa di un sistema che non funziona come dovrebbe. Il problema non è il medico, ma le condizioni in cui è costretto a operare. La carenza di personale, le liste d’attesa interminabili e la mancanza di risorse generano frustrazione nei pazienti, che però si rivolgono contro chi cerca di aiutarli. Dobbiamo lavorare per ricostruire l’alleanza terapeutica tra medico e paziente, che si è progressivamente deteriorata negli anni”.

Il progetto del Liceo Biomedico: un passo avanti nella formazione

Infine, si è discusso dell’introduzione del Liceo Biomedico, una novità che potrebbe rivoluzionare l’accesso alle facoltà di Medicina. Il Dott. Pasquale Veneziano, presidente OMCEO Reggio Calabria, ha dichiarato: “Abbiamo lavorato per anni su questo progetto e ora è stato approvato un piano ministeriale per valutarne gli effetti nei prossimi tre anni. Se riusciremo a farlo diventare realtà, sarà un ottimo risultato per garantire una migliore preparazione ai futuri medici fin dal percorso scolastico”.

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