giovedì, Marzo 20, 2025
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Allergie alimentari in aumento: in Italia si registrano 4 decessi all’anno

Un fenomeno in crescita tra i bambini

Le allergie alimentari rappresentano un problema sanitario in continua espansione. Si stima che in Italia un bambino su cinquanta sia allergico a uno o più alimenti e, in circa il 16% dei casi, l’allergia si presenti in forma grave. Particolarmente preoccupante è l’aumento delle reazioni avverse alla frutta a guscio: le allergie a nocciole, anacardi e pistacchi sono passate dal 3% all’8% tra i casi pediatrici. Cresce anche l’allergia alle arachidi, salita dall’1% al 6%. L’allergia al latte si mantiene stabile sopra il 15%, ma la sua gestione si è complicata, poiché spesso si presenta in associazione con intolleranze ad altri alimenti, tra cui uova, grano e pesce.

I rischi delle reazioni gravi

Tra le diverse allergie alimentari, quelle all’arachide e al latte sono considerate le più pericolose. Questi alimenti, infatti, sono i principali responsabili delle reazioni gravi e potenzialmente fatali come l’anafilassi. La rapidità di insorgenza e la severità dei sintomi rendono essenziale una diagnosi precoce e un attento monitoraggio dei pazienti a rischio. Alessandro Fiocchi, responsabile del reparto di Allergologia dell’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù di Roma, sottolinea l’importanza di una gestione tempestiva e specializzata per prevenire complicanze e migliorare la qualità della vita dei bambini e delle loro famiglie.

Il nuovo test diagnostico al Bambino Gesù

Per fronteggiare l’aumento delle allergie alimentari e delle relative complicanze, l’Ospedale Bambino Gesù ha introdotto un innovativo strumento diagnostico: il test di attivazione dei basofili (BAT test). Questo esame, eseguibile attraverso un semplice prelievo di sangue, consente di prevedere sia il rischio che la gravità delle reazioni allergiche senza esporre il paziente al contatto diretto con l’allergene.

Il test simula in laboratorio la risposta del sistema immunitario: le cellule responsabili delle reazioni allergiche vengono isolate e messe a contatto con l’allergene sospetto. Se il bambino è allergico, sulla superficie cellulare compaiono specifiche molecole che possono essere rilevate e contate, fornendo così informazioni preziose sulla possibile intensità della reazione.

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