Il cibo che “aiuta” l’endometriosi
L’endometriosi è un disturbo in cui un tessuto simile a quello che forma il rivestimento dell’utero cresce al di fuori della cavità uterina. Questa condizione si verifica appunto quando il tessuto endometriale cresce sulle ovaie, sull’intestino e sui tessuti che rivestono il bacino. Nonostante sia insolito che il tessuto endometriale si diffonda oltre la regione pelvica, non è impossibile. I cambiamenti ormonali del ciclo mestruale influiscono sul tessuto endometriale mal posto, causando infiammazione e dolore dell’area. Purtroppo, il dolore pelvico è il sintomo più comune dell’endometriosi, presente in quasi tutti gli stadi della patologia. Un altro aspetto essenziale che spesso si ritrova in questa patologia è il dolore a seguito di rapporti sessuali, che potrebbe inficiare la vita sessuale della donna affetta, provocando tensioni all’interno della coppia o ripercussioni psicologiche.
L’endometriosi e l’alimentazione
L’alimentazione gioca un ruolo fondamentale nella regolazione dello stato infiammatorio corporeo. Essendo l’endometriosi una patologia di tipo infiammatorio, fenomeni caratterizzati da squilibri intestinali, come una la disbiosi del microbiota, possono aggravare la sintomatologia. La connessione tra fattori dietetici e insorgenza dell’endometriosi è diventata un argomento di interesse soprattutto per l’osservazione dei processi fisiologici e patologici della malattia che possono essere influenzati dalla dieta. Oltre alla parte biologica dei macronutrienti che possono appunto creare un impatto sulla gravità dei sintomi di questa condizione, anche il mantenimento di un corretto peso corporeo risulta importante, poiché un eccesso di tessuto adiposo porta ad un’eccessiva produzione di estrogeni che favorisce la proliferazione del tessuto endometriale.
Il cibo da prediligere nella dieta
Ma quali sono gli alimenti consigliati e quelli che invece andrebbero evitati? Una dieta ricca di fibre sembra essere la chiave: via libera quindi a verdure, cereali integrali poveri di glutine, legumi ricchi di proteine, frutta e semi oleosi. La riduzione dell’assorbimento degli estrogeni da parte dell’intestino dovuto all’incremento di fibre nell’alimentazione sembra essere fondamentale oltre che benefico sotto il punto di vista della digestione. Estremamente importanti sembrano essere gli Omega3, contenuti nel pesce azzurro, salmone, semi di lino e avocado con il fine di alleviare i disagi legati all’infiammazione addominale.
Glutine e latticini si, ma con criterio
Non è infatti necessario eliminarli dalle proprie tavole ma applicare alcune accortezze potrebbe fare la differenza. Scegliere latticini con un minore contenuto di caseina o con minori proprietà infiammatorie potrebbe essere fondamentale nelle abitudini quotidiane, scegliendo magari opzioni vegetali al classico latte vaccino; mentre per quanto riguarda il glutine, sperimentare cereali meno comuni e poveri di glutine potrebbe essere un’ottima opzione per ridurne il consumo oltre che per ampliare i propri orizzonti gastronomici e culinari. I cibi da evitare sono ovviamente tutti i cibi con alte proprietà infiammatorie: prodotti raffinati e industriali, zucchero bianco ma anche alcool e caffeina sono banditi dalle tavole di che vuole aiutarsi con l’alimentazione nel contrastare l’endometriosi.