mercoledì, Marzo 19, 2025
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Quali sono gli sport più amati dai giovani?

L’attività sportiva è uno degli elementi essenziali per mantenere uno stile di vita sano ed equilibrato. Qualunque sia la disciplina scelta, lo sport offre numerosi benefici per il benessere fisico e mentale.

Iniziare a praticarlo sin da bambini comporta vantaggi significativi, contribuendo allo sviluppo armonioso del corpo, alla crescita delle capacità motorie e all’acquisizione di importanti valori come la disciplina, la costanza e lo spirito di squadra.

Gli sport più praticati dai ragazzi e dalle ragazze

Il calcio si conferma, senza sorprese, lo sport preferito dai giovani italiani, specialmente tra i ragazzi fino ai 19 anni, con oltre il 50% di partecipazione. Tra le ragazze, invece, la percentuale scende sotto il 3%. Al secondo posto troviamo il nuoto, una disciplina che riscuote successo in tutte le fasce d’età, con circa il 20% di praticanti, prevalentemente maschi. Tra i giovani maschi, riscuotono interesse anche la pallacanestro, la ginnastica, il tennis e le arti marziali, tutte attestate intorno al 10%. Le ragazze mostrano una preferenza marcata per la danza (28%) e la ginnastica (25,1%), seguite dal nuoto e dall’atletica leggera, oltre a pratiche come footing e jogging (10,7%).

Quali sono le influenze geografiche sullo sport?

La diffusione dello sport tra i giovani varia sensibilmente anche in base alla localizzazione geografica. Le regioni del Nord-Est: registrano la percentuale più alta di praticanti (41,6%), seguite dal Nord-Ovest (39,9%) e dal Centro Italia (36,7%).

Al contrario, le aree meridionali e insulari: mostrano dati più bassi, con percentuali che oscillano tra il 24,8% e il 25,4%, fatta eccezione per la Sardegna che raggiunge il 31,9%. Le regioni con la minore diffusione sportiva risultano essere la Campania (20,8%), la Calabria (22,5%), la Sicilia (23,2%), il Molise (23,6%) e la Basilicata (24,7%).

Il lavoro è collegato allo sport

Monitorare le abitudini sportive dei giovani non è importante solo per la salute individuale, ma anche per le implicazioni future sul benessere lavorativo. Secondo un recente studio dell’Agenzia Europea per la Sicurezza e la Salute sul Lavoro, i disturbi muscolo-scheletrici che insorgono già durante l’infanzia e l’adolescenza possono condizionare la vita professionale. Tra i principali fattori di rischio vi sono carichi fisici eccessivi, posture scorrette mantenute a lungo, attività ripetitive, stress lavorativo, condizioni meteorologiche avverse e precarietà occupazionale.

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