Le malattie cardiovascolari rappresentano oggi la prima causa di morte in Italia. Ma non solo: con incidenza maggiore rispetto alla media europea, nel nostro paese questo genere di patologie costituisce a sua volta un fattore di rischio importante per l’insorgere di malattie che possono portare a danni permanenti e disabilità.

È possibile ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari attraverso l’eliminazione dei fattori di rischio legati a comportamenti e stili di vita, ma anche provvedendo periodicamente a sottoporsi a controlli e check-up cardiologici.

Febbraio è tradizionalmente il mese dedicato alla prevenzione delle malattie cardiovascolari, ma non solo: è anche il mese in cui cade la Giornata mondiale contro le cardiopatie congenite, prevista anche quest’anno il giorno di San Valentino.

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Fattori di rischio: quali sono i principali?

Come è noto ai più, oltre alla familiarità e ad altre concause quali apnee notturne e insufficienza renale, lo stile di vita e le relative abitudini dell’individuo giocano un ruolo chiave nella prevenzione delle malattie cardiovascolari. Tra i principali fattori di rischio in questo senso ricordiamo:

  • Fumo.
  • Sedentarietà.
  • Sovrappeso.

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Tutte e tre queste cattive abitudini possono infatti essere causa di ulteriori fattori di rischio collaterali quali diabete, obesità, ipercolesterolemia e ipertensione arteriosa, i quali notoriamente facilitano l’insorgenza di complicazioni cardiovascolari.

L’importanza dei check-up periodici

Nonostante i controlli cardiologici periodici siano consigliati a tutta la popolazione, essi risultano particolarmente consigliati a:

  • Chi ha familiarità con disturbi cardiocircolatori.
  • Gli uomini sopra i 50 anni.
  • Le donne dopo l’insorgere della menopausa.