Long Covid: di cosa si tratta?
Articolo a cura del Dott. Matteo Perelli, Farmacista Naturopata
Febbre, stanchezza, malessere generale, mal di gola, tosse, mal di testa, dolori muscolari, perdita del gusto e olfatto, raffreddore: questi sono i sintomi più comuni del COVID 19 causati dall’infezione del virus SARS-CoV-2. Non tutti i sintomi sono stati così impattanti: per alcuni si è trattato di un semplice raffreddore con un po’ di febbricola, altri sono finiti in ospedale con sintomi decisamente più gravi, con magari lo sviluppo di gravi patologie respiratorie come la polmonite interstiziale.
Che cos’è la sindrome del Long COVID?
È una sindrome clinica caratterizzata dalla persistenza o l’insorgenza di sintomi legati all’infezione. Interessa buona parte di coloro che hanno avuto il COVID 19 e può durare settimane o mesi indipendentemente dal fatto che l’infezione fosse lieve o grave
Quali sono i sintomi?
Possono variare da persona e persona, in generare sono:
- Fatica.
- Stanchezza.
- Dolori muscolari e articolari.
- Fame d’aria (dispnea), tosse persistente.
- Dolore al petto e senso di oppressione.
- Tachicardia, aritmie, variazione della pressione arteriosa fino ad arrivare a pericarditi e miocarditi.
- Disturbi dell’olfatto, del gusto, dell’udito.
- Mal di testa, difficoltà di concentrazione e memoria (o “brain fog” o nebbia mentale).
- Nausea, vomito, perdita di appetito, dolori addominali, diarrea, reflusso gastroesofageo.
- Disturbi del sonno.
- Depressione, tristezza, irritabilità, mancanza di interesse.
- Ansia, stress, psicosi.
È opportuno che coloro che percepiscono tali sintomi si rivolgano al proprio medico di medicina generale o allo specialista che si preoccuperà di effettuare eventuali controlli diagnostici. Normalmente molti di questi sintomi scompaiono da soli ma vi sono dati che dimostrano come possono persistere anche fino a due anni dalla malattia acuta.

Cosa fare quando si ha il Long COVID?
Già si è fortunati se il Long COVID è stato diagnosticato. Spesso i medici, soprattutto in passato quando si sapeva poco su questo disturbo, non riuscivano ad attribuire tali sintomi all’infezione da COVID 19. Adesso conosciamo meglio questi sintomi post-infettivi e possiamo indirizzare i pazienti presso centri specializzati, se presenti sul territorio.
Poi armarsi di tanta pazienza aspettare fino a che tali disturbi non passano da soli, non ci sono terapie specifiche per risolverli in breve tempo. Se ci si rende conto di non aver completamente recuperato lo stato di salute può essere utile l’utilizzo di integratori per ridurre, per esempio, la stanchezza che può perdurare per parecchio tempo. Vitamine, sali minerali, composti naturali di origine vegetale possono essere utili per un più facile miglioramento dello stato psicofisico.
Da che cosa è provocato il Long COVID?
Non sono ancora del tutto chiari i meccanismi che determinano questa sindrome, sembra che il virus SARS-CoV-2 crei dei danni diretti contro gli organi e anche una risposta anomala del sistema immunitario che causa una sorta di “autoimmunità”.
Per concludere dobbiamo abituarci a convivere con il COVID 19 che, come si sta osservando, ritorna mutato in nuove varianti a ondate cicliche, come del resto la normale influenza stagionale. Quindi vacciniamoci questo vale soprattutto le categorie a rischio e adottiamo tutte le misure necessari per non reinfettarci.



