giovedì, Marzo 20, 2025
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Bari, allo studio le protesi capaci di sentire il calore

Protesi quasi identiche agli arti naturali, capaci di riprodurre le sensazioni tattili, di calore e di freddo grazie a sensori bionici avanzati. Questi sensori potrebbero essere impiegati anche per creare guanti ultrasensibili da utilizzare nelle procedure chirurgiche. Questa è la direzione della ricerca in corso presso il dipartimento interateneo di Fisica dell’Università e del Politecnico di Bari, guidata dalla Professoressa Anna Maria Coclite. L’obiettivo del progetto è sviluppare protesi hi-tech in grado di percepire il calore.

Dopo aver lavorato al MIT di Boston e alla Graz University of Technology in Austria, la Professoressa Coclite è tornata nel suo paese d’origine, più precisamente in Puglia, dove si trova l’unico dipartimento di fisica del Sud Italia ad essere stato riconosciuto come Dipartimento di Eccellenza dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR).

Mentre le neuroprotesi sono ormai una realtà, con protesi che possono essere controllate direttamente col pensiero, la professoressa Coclite concentra la sua ricerca sulle sensazioni tattili della pelle, un sistema di percezione che attualmente manca a chi utilizza una protesi.

La Professoressa Anna Maria Coclite ha concentrato la sua ricerca su questa carenza, lavorando prima in Austria e poi negli Stati Uniti. Degno di nota è l’ERC Starting Grant vinto dalla ricercatrice nel 2016 per il progetto “Smart Core-shell sensor arrays for artificial skins”. Questo progetto ha finanziato le ricerche con 1,5 milioni di euro per sviluppare sensori capaci di rilevare contemporaneamente cambiamenti di umidità, temperatura e pressione con una risoluzione superiore a quella della pelle umana, grazie a una nuova geometria dei sensori. Infatti, invece di essere costituiti da strati multipli, i sensori di Smart Core sono verticali e di dimensioni estremamente ridotte. Nel 2023, la Professoressa Coclite ha ottenuto anche l’ERC Proof of Concept da 150 mila euro, che ha permesso ai ricercatori di esplorare la possibile commercializzazione dei sensori sviluppati con Smart Core.

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