mercoledì, Marzo 26, 2025
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L’aspirina può prevenire le metastasi? Lo studio italiano

Aspirina e tumori: scoperto il meccanismo che riduce le metastasi

La relazione tra l’uso quotidiano dell’aspirina e la minore diffusione delle metastasi nei pazienti oncologici era nota da tempo, ma fino a oggi il motivo di questo fenomeno era rimasto un enigma. Ora, grazie a uno studio condotto su topi e pubblicato sulla prestigiosa rivista Nature, i ricercatori dell’Università di Cambridge hanno individuato il meccanismo alla base di questo processo.

Una ricerca internazionale con un contributo italiano

Alla ricerca hanno collaborato anche studiosi italiani dell’Università Gabriele d’Annunzio di Chieti-Pescara e dell’Istituto Clinico Humanitas di Rozzano. Lo studio fornisce informazioni cruciali per lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche mirate a contrastare le metastasi, responsabili del 90% dei decessi legati al cancro.

I risultati ottenuti permettono di comprendere meglio un fenomeno già osservato ma mai spiegato fino in fondo. È risaputo, ad esempio, che l’aspirina riduce la produzione del trombossano A2 (TXA2), una molecola prodotta dalle piastrine che favorisce la coagulazione sanguigna. Per questo motivo, il farmaco è comunemente impiegato nella prevenzione di infarti e ictus provocati da coaguli nei vasi sanguigni.

Il ruolo del TXA2 e la scoperta dei ricercatori

Ora, il team coordinato da Rahul Roychoudhuri ha scoperto che il TXA2 gioca un ruolo chiave anche nella diffusione delle metastasi. Questa molecola attiva una proteina chiamata Arhgef1, che compromette l’azione del sistema immunitario, impedendogli di riconoscere ed eliminare le cellule tumorali che si staccano dal tumore principale.

Lo studio ha dimostrato che nei topi affetti da melanoma, una forma aggressiva di tumore della pelle, la somministrazione di aspirina riduce significativamente la formazione di metastasi. Questo effetto è dovuto alla soppressione del TXA2, che consente alle cellule immunitarie di attaccare con maggiore efficacia le cellule cancerose in fuga.

Una finestra di opportunità per nuove terapie

“Quando il cancro si diffonde per la prima volta, si presenta una finestra di opportunità unica nella quale le cellule tumorali sono particolarmente vulnerabili all’attacco da parte del sistema immunitario”, spiega Roychoudhuri. “Le terapie che riescono a prendere di mira questa finestra – conclude – potrebbero avere una portata enorme nel prevenire la recidiva nei pazienti a rischio”.

Questa scoperta apre dunque la strada a nuove prospettive terapeutiche, con l’obiettivo di sfruttare le capacità del sistema immunitario per contrastare la diffusione del cancro, migliorando così le possibilità di sopravvivenza dei pazienti oncologici.

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