Dall’essere coppia al diventare genitori
Quando pensiamo al Ciclo Vitale di una coppia dobbiamo immaginarlo come un insieme di fasi che si susseguono una dopo l’altra. Ciò si verifica in tutte le relazioni romantiche. Queste fasi sono unite l’una all’altra da periodi di transizione, in seguito ai quali può emergere una crisi, che è però spesso necessaria per poter approdare in maniera sana e consapevole al gradino successivo.
Tali fasi sono fatte di eventi tipici, comuni a tutte le coppie, ed eventi critici più difficili da prevedere. Rispetto ai primi pensiamo ad esempio alla nascita dei figli o all’uscita dei figli da casa una volta cresciuti, rispetto ai secondi pensiamo ai trasferimenti, ai divorzi, alle malattie di un membro della famiglia ecc.
Provando a generalizzare, la prima fase nel ciclo vitale della coppia è quella dall’innamoramento, fase in cui la relazione va avanti quasi naturalmente, senza sforzi. Nei primi 6/12 mesi circa si tendono infatti a vedere quasi esclusivamente i lati positivi dell’altro, si idealizza il partner. I sentimenti sono molto intensi e la passione è accesa. Nel giro di poco però il velo cade, l’idealizzazione passa e, se si riesce ad accettare anche i difetti del partner, si entra nella fase dell’amore vero e proprio. Questa fase richiede cura per mantenere viva la relazione, ma anche impegno e costanza.
Cosa significa?
Significa che a differenza del primo periodo, adesso è necessaria una partecipazione attiva da parte di entrambi i membri della coppia per consentire a quella relazione di maturare e di trasformarsi in rapporto stabile, con obiettivi comuni. Durante questo viaggio di crescita e di scoperta, la coppia arriverà a chiedersi se si vuole passare da due a tre. Tale passaggio non è per nulla obbligato, ma anzi deve essere frutto di una scelta consapevole dei partner e libera da condizionamenti familiari o sociali. L’arrivo di un figlio rappresenta una fase molto delicata per gli equilibri di coppia. La nascita del primo bambino rappresenta una rivoluzione in termini di ridefinizione personale e di coppia, di rimodulazione di spazi, tempi ed esigenze. Questo processo risulterà più semplice se i partner possono contare su un’identità di coppia solida e stabile.
Avete mai pensato che insieme al neonato, nascono anche due genitori?
Tutti infatti impariamo ad essere genitori proprio da quella prima esperienza, ma anche attraverso il modello che i nostri genitori ci hanno fornito. Se infatti abbiamo avuto genitori in grado di rispondere ai nostri bisogni emotivi, avremo una maggiore possibilità di sfruttare questa esperienza nel rapporto di attaccamento che si andrà pian piano ad instaurare con il nostro bambino.
Passare dall’essere figlio al diventare genitore è un passaggio di ruolo molto delicato: è utile sentire dentro di sé di aver affrontato i nodi irrisolti con la propria famiglia di origine e di aver raggiunto un buon livello di autonomia.
L’arrivo del bambino porta con sé inevitabilmente una crisi. Pensiamo però alla Crisi non come sinonimo di problema, ma di cambiamento. Solo attraverso le crisi infatti, se accolte e gestite insieme, la coppia potrà procede nel suo ciclo di sviluppo in maniera armoniosa. Spesso diventando genitori, si rinuncia a sé stessi e la coppia viene totalmente soppiantata dalla genitorialità, con importanti ripercussioni su diversi aspetti, non per ultimo pensiamo alla sessualità, che spesso sparisce quasi del tutto! E’ come se i coniugi, a livello implicito, si dicessero: non siamo più coppia, ma solo genitori. Tutta la nostra vita ruota sempre e solo attorno al bambino!
Questo può essere molto rischioso
Per il bambino man mano che cresce è infatti importante:
- Sentire che dietro i ruoli di mamma e papà, ci sono un uomo e una donna con le proprie esigenze.
- Sentirsi amato, ma sentire allo stesso tempo di non avere lui tutto il potere.
- Percepire che la coppia ha i propri spazi, nei quali al bambino non sempre è permesso di entrare, perché sono degli spazi di mamma e papà.
Se la coppia dunque non verrà schiacciare dalla genitorialità, ma se i partner riusciranno a far coesistere i due aspetti, sarà possibile raggiungere un adeguato livello di benessere familiare che rappresenterà un importante fattore protettivo rispetto allo sviluppo psico-fisico del bambino. Ricordiamo sempre: una genitorialità sana e consapevole presuppone una coppia salda e coesa, così come una coppia sana presuppone due individualità separate e non dipendenti.
Dott.ssa Martina Mauti
Psicologa-Psicoterapeuta