La posta della psicologa: la Dott.ssa Gregorini risponde alle vostre domande
In questo spazio la Dott.ssa Gregorini, psicologa che si occupa di psicoterapia individuale, di coppia e familiare, risponderà a quesiti, dubbi e curiosità che le rivolgerete.
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L’obiettivo è fornire input di riflessione generali per favorire la consapevolezza sull’importanza della salute mentale. È importante sottolineare che nessuna interazione può essere paragonabile ad una consulenza specialistica, né ad un intervento di aiuto.
Le vostre domande
Salve Dottoressa, ho 32 anni e mi chiedo come mai incontro sempre uomini “sbagliati”. Secondo lei è un caso o c’è qualcosa che non va in me?
È un’ottima domanda. La scelta del partner è profondamente influenzata da alcuni fattori, tra cui la rappresentazione che si ha di sé e dell’altro, che si struttura durante l’infanzia. Se ci si percepisce come amabili e meritevoli di cura con molta probabilità si sceglieranno partner disponibili emotivamente e capaci di amare. Inoltre, per costruire una coppia duratura è necessario essersi sufficientemente separati emotivamente dalla propria famiglia d’origine. Non tutto dipende da sé ma è importante riconoscere la propria parte di autodeterminazione, il proprio ruolo attivo negli eventi.
Ciò non significa che ci sia “qualcosa che non va in lei”, ma aumentare la consapevolezza di sé potrà favorire scelte affettive più libere.
Sono sposata da 5 anni ma non sopporto più mia suocera, è invadente e mette bocca continuamente anche sull’educazione dei miei figli. Come farle capire che non ne posso più?
Salve, spesso le dinamiche con le famiglie d’origine possono essere complesse da gestire.
C’è un aspetto fondamentale da non trascurare: il ruolo del suo partner.
È un compito di coppia quello di delineare un confine chiaro e protettivo che possa tutelare da eccessive intrusioni.
Un buon gioco di squadra nella coppia faciliterà il superamento di alcune difficoltà.
Dottoressa, secondo lei come si fa a capire se una persona veramente ci tiene a te?
Salve, possiamo individuare tre aspetti che possono aiutare un atteggiamento consapevole nei rapporti:
– il peso dei fatti: oltre alle parole, sono molto importanti i comportamenti;
– la reciprocità: è l’ingrediente fondamentale di ogni relazione “sufficientemente” sana;
– la consapevolezza di sé: spesso è più facile sintonizzarsi sull’altro (quanto mi pensa, quanto mi desidera ecc. ecc.). È importante interrogarsi sui propri bisogni e sul modo di comunicarli con chiarezza. Talvolta si mette l’altro sotto esame, spesso inconsciamente per dimostrare proprie teorie interne (ad esempio: gli uomini sono inaffidabili). Ciò può esporre al rischio di autoinganni e auto sabotaggi. Essere adulti significa potersi esprimere con chiarezza. La fantasia di essere capiti senza parlare risponde ad un bisogno infantile, che sarà facilmente deluso.
Buonasera, ho letto che lei si occupa di coppie. Secondo lei è giusto perdonare un tradimento?
Salve, non credo che esista la categoria del “giusto” in assoluto quando si parla di sentimenti.
Il tradimento può avere diverse manifestazioni ed è sicuramente doloroso. Spesso, è la spia che manifesta fragilità pregresse non affrontate.
È importante riconoscere ciò che si sente ed anche avere consapevolezza sulle dinamiche che hanno potuto favorire il tradimento. Ciò non significa giustificare ma capire. In ogni relazione – tranne casi estremi – esiste una co-responsabilità, un 50%.
Riconoscere la propria parte permette di non sentirsi vittima degli eventi ma riacquisire una libertà di movimento, scelta e cambiamento.
Inoltre, bisogna imparare a darsi tempo per elaborare esperienze dolorose. Spesso rischiamo di voler superare tutto e subito. Ciò non rende giustizia ai propri bisogni e tempi emotivi.