sabato, Febbraio 15, 2025
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Che coppia siamo? La diagnosi relazionale in psicologia

Quanti tipi di coppia esistono?

L’etimologia del termine “diagnosi” deriva dal greco: dià (attraverso) gnosis (conoscenza) ed indica il processo volto alla rivelazione e descrizione di manifestazioni ascrivibili come patologiche, o alla procedura finalizzata a categorizzare un determinato fenomeno. Nell’ambito della salute mentale, la diagnosi diventa uno strumento per orientare al meglio l’intervento di aiuto e per facilitare la comunicazione tra specialisti.

La diagnosi può essere sia individuale che relazionale

La diagnosi relazionale riguarda principalmente il lavoro con le coppie e con le famiglie e pone in rilievo il funzionamento relazionale, i ruoli, i confini e le influenze transgenerazionali. In particolare, il modello psicoterapeutico sistemico relazione ha prodotto contributi rilevanti ed attuali sulla diagnosi relazionale e sui risvolti applicativi di tali studi. Per comprendere da un punto di vista psicologico la configurazione di coppia occorre partire dalla differenziazione del sé.

La differenziazione del sé

L’autore Murray Bowen Introdusse il concetto di “differenziazione del sé” dalla famiglia d’origine” per spiegare il processo in cui l’individuo si impegna attivamente e creativamente nella ricerca di un equilibrio tra appartenenza e separazione. La differenziazione corrisponde alla capacità di essere sé stessi sapendo vivere nella sintonia emotiva con gli altri significativi. La coppia è un incastro di bisogni, non sempre consapevoli e consci. Non ci si lega mai per caso e il proprio livello di maturità/immaturità emotiva incide profondamente sulla scelta del partner e sull’evoluzione del rapporto. È importante sottolineare che all’interno di una coppia esiste una co-responsabilità nel creare una dinamica relazionale ed è fondamentale il grado di consapevolezza di sé.

Gli incastri di coppia

Per comprendere la configurazione di una relazione di coppia occorre assumere una prospettiva multigenerazionale, che focalizzi la posizione dei due partner nei confronti delle rispettive famiglie d’origine ed in particolare il loro processo di svincolo. La diagnosi relazionale della coppia si fonda sull’osservazione dei confini intergenerazionali, della solidità del noi di coppia e della dimensione sociale.

Il livello di differenziazione di sé di ciascun partner e le influenze dei legami intergenerazionali incidono fortemente sulla scelta del partner e sulla qualità della relazione di coppia. Partendo dalla premessa che ogni relazione è unica e che la diagnosi non deve divenire una rigida categoria ma un riferimento flessibile, che aiuta la comprensione, è possibile individuare tre macro tipologie di coppia: la “coppia armonica”, la “coppia conflittuale” e la “coppia instabile”. La “coppia armonica” è formata da due partner che sono riusciti a raggiungere un buon livello di differenziazione dalla famiglia d’origine. Sono capaci di stabilire un confine all’interno e all’esterno della coppia. Ciò significa che esistono due soggettività separate ma vicine, in grado di proteggersi da invasioni esterne e al contempo di aprirsi alle relazioni sociali, che non vengono percepite come una minaccia ma come un arricchimento. È presente un buon grado di consapevolezza di sé per entrambi i partner che facilita l’autenticità e l’intimità.

La “coppia conflittuale” si basa su una dinamica che rievoca la relazione genitore-figlio

Tendenzialmente, un partner non si è svincolato dalla propria famiglia e l’altro ha raggiunto una “separazione fittizia”, agendo un taglio emotivo, ponendo cioè una distanza eccessiva. Quest’ultimo viene “adottato” dalla famiglia del partner. La coppia non riesce a delineare dei confini chiari né all’interno, né all’esterno, permanendo in una dinamica di dipendenza a scapito della possibilità di intimità. La “coppia instabile” è costituita da due partner che si scelgono, inconsapevolmente, a partire da una comune esperienza di deprivazione affettiva maturata nelle storie familiari. La coppia diviene lo strumento per tentare di compensare le mancanze individuali, senza mai raggiungere una reale intimità. La crisi all’interno di una coppia è fisiologica e racchiude un potenziale di crescita ed evoluzione. La crisi latente può essere somatizzata da un eventuale figlio che sviluppa un sintomo di malessere o nella sfera della sessualità. Gli incastri di coppia costituiscono un punto di partenza, che non necessariamente rimane amovibile. La consapevolezza diviene lo strumento essenziale per raggiungere un cambiamento, insieme o da soli, abbandonando l’illusione di trovare nel partner qualcuno che guarirà le proprie ferite e divenendo genitori di sé stessi.

Dott.ssa Giulia Gregorini
Psicologa – Psicoterapeuta

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