lunedì, Novembre 10, 2025
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Perché si cullano i neonati sul lato sinistro?

Molti di noi preferiscono cullare i neonati sul lato sinistro, soprattutto nei primi mesi di vita del bambino.
In due studi del 2019, un gruppo di ricercatori italiani dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti, coordinato dal Prof. Luca Tommasi, ha dimostrato per la prima volta che chi tiene i neonati a sinistra mostra una maggiore empatia (l’abilità sociale di “mettersi nei panni” altrui) e migliori stili di attaccamento (la qualità dei legami affettivi con le persone significative della propria vita) nelle relazioni con la propria madre e con il proprio partner sentimentale.

Tenere i bambini a destra, al contrario, sarebbe associato a maggiori livelli di depressione e alla percezione di vivere legami emotivi meno sicuri. Questi risultati sono stati pubblicati sulle riviste scientifiche internazionali Scientific Reports ed Evolutionary Psychology.

Perché culliamo a sinistra

La preferenza a tenere i neonati a sinistra, osservata anche in alcuni primati non umani e in altre specie di vertebrati, in passato era ritenuta un istinto materno innato ad avvicinare il bambino alla parte sinistra del corpo, ovvero dove ha sede il cuore, così da esporre il bambino all’effetto calmante del battito cardiaco.
Questa prima spiegazione, tuttavia, è stata scartata dagli studiosi per mancanza di prove scientifiche. Infatti, anche una madre affetta da destrocardia (ovvero il cui cuore è posizionato nella parte destra del corpo) ha mostrato una preferenza nel tenere il proprio neonato a sinistra del tutto paragonabile a quella delle mamme non affette da destrocardia. Anche la spiegazione più diffusa tra le madri stesse, ovvero che tenere i bambini a sinistra permetterebbe di tenere la mano dominante (di solito la destra) libera per svolgere altri compiti manuali, è stata esclusa dai ricercatori grazie all’evidenza per cui anche le mamme mancine preferiscono tenere a sinistra tanto quanto le destrimane.

In realtà, la spiegazione al momento più accreditata ha a che fare con le differenze funzionali tra i due emisferi del cervello nell’elaborare ed esprimere le emozioni. Poiché l’informazione sensoriale proveniente da uno dei due lati dello spazio e del corpo viene elaborata dall’emisfero opposto, infatti, tutte le informazioni provenienti dal bambino cullato a sinistra sarebbero elaborate direttamente dall’emisfero destro della mamma, più veloce e specializzato rispetto al sinistro nell’elaborare e rispondere agli stimoli ambientali di natura sociale ed emotiva. Inoltre, il bambino cullato a sinistra viene esposto maggiormente alla parte sinistra del volto materno, che la ricerca ha dimostrato essere più espressiva (ovvero, in grado di esprimere le emozioni con maggiore intensità) rispetto alla destra, sempre grazie alla presenza di connessioni dirette con l’emisfero destro. Negli ultimi anni alcuni studi hanno ipotizzato che vi sia un collegamento tra la preferenza sinistra nel cullare i neonati e il benessere psicologico della madre e del bambino.

I due studi

Studio su 50 madri

Nello studio pubblicato sulla rivista Scientific Reports, i ricercatori dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti hanno mostrato, in un campione di 50 giovani madri sottoposte ad un test di immaginazione e ad un’indagine retrospettiva sulle foto dei propri album di famiglia, che le mamme con livelli di depressione più alti tenevano i bambini in maniera atipica (ovvero, più a destra), mentre le mamme con livelli di empatia più alti tenevano i bambini più a sinistra.
Il Dott. Daniele Marzoli, coautore dello studio, sottolinea come questi risultati confermino che la preferenza laterale nel cullare i bambini è associata ad una separazione tra aspetti psicologici positivi e negativi e che la valutazione di tale preferenza potrebbe divenire un indicatore clinico della capacità della madre di sintonizzarsi a livello emotivo con il proprio bambino.

Studio su 300 madri

Nello studio pubblicato sulla rivista Evolutionary Psychology, il gruppo di ricerca ha invece testato un campione di circa 300 donne chiedendo loro di tenere in braccio un bambolotto, riscontrando che i loro stili di attaccamento nei confronti della propria madre e del proprio partner sentimentale erano in grado di predire la preferenza laterale.
Nello specifico, le donne che riportavano una relazione di attaccamento ottimale con la propria madre e sicura con il proprio partner mostravano una preferenza sinistra più forte nel sorreggere il bambolotto. Il Dott. Gianluca Malatesta, coautore di entrambi gli studi, evidenzia come una valutazione semplice e non invasiva del lato in cui viene cullata una bambola potrebbe rivelarsi uno strumento clinico (da affiancarsi ad altri) utile nei protocolli diagnostici per determinare la qualità dello stato affettivo e delle relazioni sociali, quantomeno nelle donne.

Secondo il Prof. Tommasi, questi recenti risultati, presi assieme, suggeriscono che la preferenza laterale nel cullare i neonati svolga un ruolo importante nello sviluppo cerebrale delle competenze sociali ed emozionali del neonato. Infatti, molte ricerche stanno via via confermando quanto l’esposizione neonatale a determinati stimoli sociali sia cruciale, soprattutto durante i cosiddetti “periodi critici” dello sviluppo (in cui la comparsa di nuove funzioni è innescata dall’esposizione a stimoli specifici).
Conclude Tommasi: «Alla luce delle nostre scoperte, riteniamo sempre più convincente che l’ambiente materno, la diade nella quale il neonato trascorre gran parte del suo tempo, svolga esso stesso un ruolo chiave nel processo di sviluppo funzionale del cervello. Non trattandosi di una scelta materna casuale, la preferenza laterale nel tenere in braccio i bambini rappresenta dunque una delle ‘finestre’ attraverso le quali possiamo indagare lo sviluppo cerebrale del bambino».

 

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