domenica, Maggio 18, 2025
spot_img

L’effetto sul cervello dei bambini del latte materno: la nuova scoperta arriva dagli USA

Il latte materno e la molecola che potenzia il cervello

Sono stati raccolti campioni su campioni di latte materno tra i vari Paesi del Mondo dalla Cina al Messico così da arrivare ad una importante scoperta: tra i tanti micronutrienti che contiene c’è un super ingrediente, una molecola di zucchero (myo-inositolo), che, secondo la scienza, potenzia il cervello in via di sviluppo dei neonati. Non solo: potenzialmente potrebbe farlo anche con il cervello di chi invecchia, allungandogli la vita.

La scoperta negli USA

La scoperta è stata firmata da un gruppo di ricercatori della Tufts University negli Stati Uniti e suggerisce che un micronutriente del latte materno umano, una molecola di zucchero chiamata myo-inositolo, fornisca un beneficio significativo al cervello dei piccoli. Questa scoperta, che fa luce ulteriormente sul legame tra nutrizione e salute cerebrale, potrebbe aiutare a migliorare gli alimenti per lattanti utilizzati in circostanze in cui l’allattamento al seno non è possibile, evidenziano gli autori. “La formazione e il perfezionamento della connettività cerebrale dalla nascita è guidata da forze genetiche e ambientali, nonché dalle esperienze umane“, afferma Thomas Biederer, autore senior dello studio, scienziato senior del Neuroscience and Aging Team dell’Hnrca e componente della Faculty della Yale School of Medicine. La dieta è una delle ‘forze’ ambientali.

Il Myo-inositolo

Il myo-inositolo è un composto che appartiene alla famiglia delle vitamine del gruppo B, è una molecola naturale che regola gli ormoni dell’insulina, della tiroide e quello follicolo-stimolante. Da un trentennio a questa parte è studiata soprattutto perché agisce come secondo messaggero in alcuni sistemi cellulari risultando molto importante per il funzionamento dei nervi periferici, per la riproduzione e la fertilità, per il metabolismo glucidico e l’osteogenesi.

Perché il cervello dei bimbi è più sensibile alla dieta

Nella prima infanzia, il cervello può essere particolarmente sensibile ai fattori dietetici perché la barriera emato-encefalica è più permeabile e le piccole molecole assunte come cibo possono passare più facilmente dal sangue al cervello. “Come neuroscienziato, è stimolante per me vedere quanto siano profondi gli effetti dei micronutrienti sul cervello“, continua Biederer. “È anche sorprendente quanto sia complesso e ricco il latte materno umano, e ora penso che sia concepibile che la sua composizione cambi dinamicamente per supportare le diverse fasi dello sviluppo del cervello del bambino“.

 

Articoli correlati

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Ultimi articoli